Insistono condizioni di vivace instabilità su Sardegna e le zone appenniniche, causata da infiltrazioni d’aria umida proveniente dal Mediterraneo occidentale. Al momento i maggiori temporali sono presenti sull’Appennino fra l’alto Lazio e l’Umbria.
In temporanea attenuazione l’instabilità sulla Sicilia, ove nelle scorse ore i temporali hanno colpito il settore centro-orientale (rilevati 30 mm a Cozzo Spadaro, nel Siracusano). Tuttavia l’isola è stata fortemente colpita anche ieri da nubifragi in particolare sul Palermitano, e al momento risulta interessata da una coltre nuvolosa abbastanza consistente, che rappresenta il residuo dei forti temporali che fra la notte e la mattinata si sono sviluppati sul Canale di Sicilia.
I temporali nella notte hanno trovato maggiore energia sulla superficie marina e si sono scatenati anche sul Tirreno e in prossimità della Sardegna. Non a caso, dalla mezzanotte sul territorio italiano sono caduti circa trentamila fulmini.
Questa circolazione moderatamente instabile interessa in maniera assai marginale le regioni settentrionali, ove si mantiene il bel tempo salvo qualche annuvolamento sulle Alpi occidentali, e maggiore nuvolosità cumuliforme sulla Riviera di Levante, ove sono in atto anche temporali.
La situazione sinottica vede l’Anticiclone europeo sempre più situato sull’Europa orientale, e che continua a proteggere la nostra Penisola col bordo sud-occidentale. Il suddetto Anticiclone ormai sempre più ad est, tuttavia farà probabilmente resistenza alla situazione peggiorativa che si propone via via da ovest
Nella giornata di domani, sarà ancora l’instabilità a farsi presente su alcuni settori dell’Italia. Questo tipo di temporali da instabilità termo-convettiva sono molto difficili da prevedere, e le probabilità di buona previsione aumentano se valutati con attenzione i principali indici d’instabilità. La carta in alto rappresenta proprio una proiezione per domani dell’indice K e dell’indice Total Totals.
In maniera semplicistica, le zone dove è prevista maggiore probabilità di fenomeni temporaleschi pomeridiani sono quelle rappresentate con il colore biancastro e tendente al giallo-arancio, ove la probabilità di formazioni temporalesche è evidentemente più forte, oltre l’80%.
Dunque, per domani i temporali più intensi saranno attesi sulle zone appenniniche della bassa Toscana, l’Umbria, l’entroterra Laziale, Marchigiano e Abruzzese, Molisano e Campano. L’instabilità concederà invece una tregua in Sardegna, e probabilmente anche su gran parte della Sicilia, prima del peggioramento di stampo autunnale che avanzerà gradualmente da ovest.
Infatti da giovedì sono confermate abbondanti precipitazioni su gran parte dell’Italia occidentale: possibili fenomeni importanti sul nord-ovest, sulle regioni dell’alto versante tirrenico e sulla Sardegna. Segnaliamo la possibilità di picchi di precipitazione notevolissimi in Liguria, tra il Savonese e l’Imperiese, e sull’alto Piemonte.
La marcia perturbata, in pieno stile autunnale, sarà rallentata dalla resistenza del blocco Anticiclonico più ad est, situazione che potrebbe nettamente sfavorire le zone esposte alle correnti perturbate sciroccali. In tal modo, invece, il versante del medio Adriatico e il sud peninsulare resteranno almeno inizialmente in attesa, ed esposte alla componente calda africana che favorirà un rialzo termico pre-frontale.