A pochi giorni dall’ingresso dell’autunno meteorologico, le condizioni atmosferiche mostrano i primi tangibili segni di cambiamento, con temporali diffusi sul settentrione italiano; segnali di cambiamento che si concretizzeranno verso un ritorno generalizzato a condizioni climatiche normali per il periodo, in particolare per quanto concerne il contesto termico.
Al seguito del modesto peggioramento in atto, infatti si farà strada l’Anticiclone oceanico, che già ora preme sull’ovest del Continente, favorendo dunque quello sblocco della configurazione barica, che ha subito ben poche variazioni durante gli ultimi 7-10 giorni.
Un’onda ciclonica si avvia finalmente a scalfire completamente il dominio anticiclonico di matrice sub-tropicale, che da giorni si è insediato sul bacino centro-occidentale del Mediterraneo, determinando una fase di caldo, pur tra alti e bassi, assai rilevante per il periodo.
Alta pressione africana che sarà inevitabilmente costretta ad un abbassamento di latitudine, con l’aria calda che slitterà entro le prossime 36-48 ore decisamente verso il settore orientale del bacino Mediterraneo.
Già negli ultimi giorni l’erosione anticiclonica sulle regioni settentrionali ha favorito la comparsa dei primi temporali, ma quest’oggi è in corso il passaggio di una linea temporalesca ben più organizzata, che sarà come detto capace di imprimere una svolta meteorologica anche sul resto del Paese.
In mattinata i temporali hanno dapprima colpito con violenza la zona Laghi, per poi interessare gran parte delle province dell’alta Lombardia, e concentrarsi gradualmente sul Triveneto, ove insistono tuttora.
In alcune zone di Lombardia e Veneto i fenomeni hanno assunto violenza eccezionale, causando danni di particolare rilievo. Situazioni critiche su Milanese, Bergamasco e Bresciano ove gli apporti precipitativi hanno persino superato picchi di 100 millimetri, rilevati in pochissimo tempo. Fenomeni accompagnati da trombe d’aria e devastanti grandinate, come accaduto sull’area pedemontana veronese.
Situazione assai differente sulle regioni centro-meridionali e le Isole Maggiori, ove è in corso la fase culminante dell’onda calda pre-frontale, con picchi termici localmente eccezionali. Ma primi segnali di decadimento anticiclonico hanno favorito qualche isolato episodio temporalesco di calore nelle ultime ore sul Grossetano, sul Viterbese e sull’Appennino Umbro.
Sul fronte termico Pescara ha misurato 44 gradi, valore estremo favorito probabilmente da venti di caduta appenninici, che hanno trasportato aria già assai calda e secca in origine.
Le regioni più colpite dall’onda calda, come spesso accade con queste configurazioni, risultano essere Puglia e Sicilia, con picchi termici diffusamente comprese in queste ore tra i 40 ed i 42 gradi. Ultimi picchi di caldo anche nel sud/est Sardegna, addirittura 44 gradi su Capo San Lorenzo, valore già visto nelle precedenti violente onde calde di Giugno e Luglio.
L’evoluzione dei prossimi giorni vedrà l’aria fresca portarsi gradualmente verso sud. Il contrasto termico rispetto all’aria calda pre-esistente sarà favorevole allo sviluppo di temporali a macchia di leopardo dapprima sulle regioni centrali, e in minor misura, su alcune aree del meridione.
Tuttavia, il ritorno alla normalità termica vedrà protagonista l’Anticiclone delle Azzorre, figura termo-regolatrice stabilizzante che andrà a distendersi con l’ala orientale verso le nostre regioni dal vicino Atlantico, trasportando correnti stabili e debolmente fresche settentrionali.
Fase anticiclonica decisamente vivibile, almeno in una prima fase, grazie all’assenza di contributi caldi in quota di matrice sub-tropicale, che resteranno confinati alla Penisola Iberica.
Un periodo stabile che garantirà condizioni di tempo da “fine estate” per tutte le regioni con ben pochi segni d’autunno. Come in ogni fase soleggiata che si rispetti, le temperature, a seguito dell’imminente generalizzato calo, potranno tornare sopra media (seppure gradevoli) con la persistenza dell’Alta pressione, specie sulle aree interne dall’inizio della prossima settimana, in primis sulla pianura padana.