Il complesso ciclonico sul Nord Europa appare ben organizzato, attraverso due distinti minimi barici che però interagiscono fra loro, il primo collocato sulla Svezia meridionale ed il secondo poco al largo delle coste settentrionali scozzesi. Il meteo è così risultato compromesso tra i settori baltici e gran parte dell’Europa Centrale: un treno di celle temporalesche si estende tra la Polonia ed i confini russi, dove vengono in contatto masse d’aria di diversa origine.
La voragine perturbata, che tiene sotto scacco parte del comparto centro-settentrionale del Continente, lambisce solo marginalmente l’Italia e soprattutto ha avuto il merito di sospingere correnti d’aria più attraverso la Francia. Le correnti nord/occidentali si sono riservate sul nostro Paese, ma faticano ancora a scalzare, dall’estremo Sud, quel che resta della bolla d’aria molto calda africana.
Ne sono una dimostrazione le temperature in Puglia che, fra entroterra barese e tarantino, si sono ancora spinte fino ai 37 gradi, mostrando un primo ridimensionamento dopo i 42 gradi misurati giovedì sull’entroterra foggiano. Gran caldo anche sulle vicine zone balcaniche e sulla Grecia, con qualche picco di 38 gradi.
Sul Nord Italia persiste nel frattempo la marginale influenza della circolazione instabile ben più attiva a nord delle Alpi: nelle ultime ore, quelle più calde del giorno, i temporali hanno avuto gioco facile sviluppandosi soprattutto lungo i settori centro-orientali. Gli acquazzoni più intensi hanno penalizzato alcune zone del Friuli, con punte di 50-60 mm in alcune località del goriziano, del pordenonese e dell’udinese. La serie temporalesca ha in parte sconfinato verso le pianure friuliane, lambendo anche quelle nord-orientali del Veneto.