Per tutta la giornata di sabato l’uragano Wilma ha colpito la parte nord-orientale della penisola messicana dello Yucatan. Con venti inizialmente a 240 km/h, poi via via meno intensi e con una pressione minima in costante rialzo, Wilma da uragano di categoria 4 è stato prima declassato a categoria 3 e poi a categoria 2.
Dalle prime notizie di agenzia sembra che gli effetti di Wilma siano stati disastrosi nella zona di Cancun e dai bollettini emessi dal NHC si stima che in alcune zone dello Yucatan possano essere caduti più di 1200 mm di pioggia, una quantità, se confermata, terrificante. Ricordiamo che lo Yucatan meno di un mese fa fu già pesantemente colpito dalla tempesta tropicale Stan, che seppur molto meno violenta di Wilma, causò gravi allagamenti nella stessa penisola messicana e ancor più in altri stati del Centro America come il Nicaragua.
Per rendersi conto dei danni di Wilma, anche in termini di vite umane perse (se ne stimano già almeno sei), dovranno passare alcuni giorni, per il momento rimaniamo concentrati sull’evoluzione dell’uragano che potrebbe non essere indolore per Cuba e la Florida.
Wilma è dunque attualmente un uragano di seconda categoria e dopo aver sfiorato la parte nord-orientale dello Yucatan è ormai in procinto di gettarsi sulle ancora calde acque del Golfo del Messico. Questa notte il centro dell’uragano, con una pressione minima al centro di 962 hPa (ben 80 oltre il minimo record registrato) e con venti sostenuti a 160 km/h, era posto alle coordinate 21.8°N, 86.8°W, circa 85 km a nord di Cancun e diretto verso nord-est.
Sono attive allerte per condizioni da uragano attese entro le prossime 24 ore oltre che ancora sullo Yucatan nord-orientale, per tutta la zona delle Florida Keys, le coste meridionali della Florida e la parte orientale di Cuba, compresa la provincia della capitale Havana.
Wilma, che terminato il ciclo di sostituzione del muro dell’occhio si sta rigettando in mare aperto sulle acque del Golfo del Messico, sta accelerando il suo movimento verso la Florida, dove probabilmente farà “landfall” ancora come uragano di seconda categoria o al massimo come uragano di terza categoria entro 24/36 ore, per poi perdere rapidamente forza e gettarsi nelle acque più fredde dell’Oceano Atlantico. Lo stesso Oceano Atlantico che vedrà quasi contemporaneamente e in zona assai vicina assorbire anche la nuova tempesta tropicale, Alpha, che attualmente si trova appena a sud dell’isola di Haiti.
Alpha è la 25° depressione tropicale di questa eccezionale stagione atlantica (la 22° a cui è stato dato un nome) e, con venti che soffiano ad 85 km/h e in previsione di accumuli di pioggia fino a 200 mm, sta già mettendo in allerta gli stati di Haiti e della Repubblica Dominicana, dove è previsto il landfall della tempesta nelle prossime ore. Alpha non è una tempesta violentissima, ma come già Stan, colpirà stati poveri in cui la popolazione è fortemente esposta a frane ed inondazioni.