Il 1° giugno è iniziata l’estate meteorologica (quella astronomica parte tre settimane dopo), ed è partita un po’ in sordina, visto che dopo un maggio perturbato e freddo nella prima parte, più stabile ma senza ondate di caldo precoci nelle ultimi due decadi, proprio tra il 31 maggio e il 1° giugno una perturbazione ha fatto il suo ingresso sull’Italia da ovest, portando un peggioramento generalizzato con piogge localmente anche abbondanti.
Chiusasi alle spalle del fronte la “porta atlantica”, per l’espansione di un cuneo anticiclonico verso nordest, la depressione si è evoluta in “goccia fredda”, rinvigorita il giorno 3 giugno da aria fresca di remota origine artica (con flusso principale diretto verso le foci del Don e il basso Volga, ma con uno “sbuffo” arrivato da nordest e uscito sia dalla porta della bora che da quella del Rodano).
Oggi, venerdì 4 giugno, ancora abbiamo molte nubi sulle regioni centro-orientali del nord, con locali rovesci temporaleschi specie su zone alpine e prealpine, parzialmente nuvoloso sulle altre zone del nord con nubi a evoluzione diurna che potranno dar origine ad occasionali rovesci sui rilievi. Al centro nuvolosità variabile su regioni adriatiche e Lazio, con locali rovesci e temporali specie nel pomeriggio sulle zone interne, poco nuvoloso sulle regioni tirreniche, con addensamenti sui rilievi associati a rovesci pomeridiani. Al sud molto nuvoloso, con rovesci e temporali sparsi, in attenuazione in serata (tempo migliore in Sicilia, specie centro-occidentale). Farà più fresco sulle regioni adriatiche e ioniche, in quelle interne del centro-sud e in Sicilia, battuta da un bel maestrale.
Nei giorni seguenti, mentre nordovest, Sardegna e Toscana costiera saranno protette dall’alta pressione, sul fianco orientale della stessa scenderà ancora aria fresca, per cui rimarranno condizioni di variabilità, con fenomeni soprattutto dovuti all’instabilità atmosferica, quindi prevalentemente pomeridiani, sulle regioni di nordest, quelle adriatiche e le meridionali, che saranno anche quelle più fresche.
Sabato 5 giugno al nord poco nuvoloso, per nubi in prevalenza medio-alte, sul settore occidentale, parzialmente nuvoloso su Triveneto ed Emilia-Romagna, con rovesci e temporali isolati, più probabili nel pomeriggio e sui rilievi.
Su Toscana, alto Lazio e Sardegna poco nuvoloso, con annuvolamenti a evoluzione diurna, specie sui rilievi, associati a isolati rovesci pomeridiani, sulle altre regioni centrali parzialmente nuvoloso, con possibili rovesci o temporali più probabili su basso Lazio, Abruzzo, Molise e su tutti i rilievi.
Al sud molto nuvoloso, con rovesci e temporali sparsi, in attenuazione in serata. In Sicilia parzialmente nuvoloso, con addensamenti nella parte orientale, dove potrà aversi qualche rovescio, più probabile tra tarda mattinata e primo pomeriggio, mentre avremo un netto miglioramento in serata.
Temperature in lieve calo su tutte le regioni orientali, stazionarie altrove, in lieve aumento sulla Sicilia occidentale. Venti deboli, da nordest su Triveneto, Liguria e Toscana, da nordovest su centrali tirreniche e Sardegna, da W al sud, da SW sulla Puglia meridionale, calma di vento sul settore di nordovest. Qualche rinforzo da NW sulla Sardegna, da W su Calabria tirrenica.
Domenica 6 giugno in prevalenza nuvoloso sulle regioni nordorientali, le centrali adriatiche e le meridionali, con rovesci e temporali sparsi, più probabili nel pomeriggio. Poco nuvoloso sul resto del nord, la Sardegna e la costa toscana, parzialmente nuvoloso sulle altre regioni con addensamenti sulle zone interne, associati a qualche rovescio, possibile anche a ridosso dell’Appennino Emiliano. Miglioramento generale in serata.
Circolazione dei venti simile a quella di sabato, ma con indebolimento degli stessi su Sardegna e alto-medio Tirreno.
Temperature in lieve aumento sui settori occidentali, stazionarie altrove.
DOVE ANDIAMO
Lunghe giornate di sole e mare, calde notti di musica e ballo: questa è Rimini d’estate, e con la città tutta la Riviera romagnola, uno dei principali “divertimentifici” d’Europa. E proprio con questo fine settimana si apre la “vera” stagione balneare, in coincidenza con un weekend che in Romagna non avrà ancora caratteristiche meteorologiche prettamente estive..
Infatti a Rimini avremo mattinate di cielo tra poco e parzialmente nuvoloso sia sabato che domenica, ma entrambi i pomeriggi vedranno nuvolosità in aumento, con fioritura di cumuli soprattutto nell’entroterra e ridotta, ma non trascurabile, probabilità che qualche rovescio o breve temporale possa interessare anche la costa. Ventilazione tra debole e moderata da nordest, e non solo perché quella è la direzione della brezza marina in Romagna, visto che anche il vento sinottico verrà da quella parte. Temperature stazionarie o in lieve calo, con minima/massima intorno 14°-15°C / 23°-24°C sia sabato che domenica.
La “Marina”, a poche centinaia di metri dalla città illustre e antica, era una borgata di pescatori sul Porto Canale, già foce naturale del Marecchia, quando cominciarono a spingersi nelle onde i primi bagnanti in castigati costumi. L’industria balneare crebbe già tra le due guerre, per “esplodere” nel secondo dopoguerra, con la calata in massa dei turisti nordici, e soprattutto tedeschi. In questa Rimini anni ’50 nacque il mito dei “vitelloni”. Figlio illustre di questa terra Federico Fellini le dedicò uno dei suoi film più celebri, “Amarcord”.
Nel centro storico abbiamo i monumenti della Ariminum romana e quelli della breve stagione dell’ambizioso signore Sigismondo Malatesta (1429-68), colui che commissionò all’Alberti la trasformazione della chiesa dedicata a San Francesco, destinata a diventare il Tempio Malatestiano.
Ottima e rinomata la cucina marinara in cui spiccano il brodetto di pesce con la salsa di pomodoro, le grigliate di sogliole, triglie, calamari, le tagliatelle con salsa d’aglio, olio e alici. Fra i piatti di terra la porchetta di latte al forno. Altro simbolo di Rimini e della Romagna in genere la piadina. Il rosso Sangiovese e il bianco Trebbiano sono i protagonisti dell’offerta vinicola.
La riviera è costituita da una sequenza di viali fiancheggiati da alberghi e pensioni che attraversano le frazioni balneari ormai saldate fra loro. In direzione nordovest citiamo Viserba (con il parco dell’Italia in miniatura), mentre a sudest dopo Miramare è l’anello di congiunzione tra la riviera riminese e quella di Riccione, sito termale oltre che balneare, se vogliamo meno popolare e un po’ più “borghese” ed elegante di Rimini.
Su Piazza Cavour, centro storico della città, prospettano il Palazzo Comunale, il Palazzo dell’Arengo (del 1204, pesantemente restaurato nel 1924) e il gotico Palazzo del Podestà, del 1330 (restaurato nel 1916). Sulla vicina Piazza Malatesta, gli avanzi restaurati di Castel Sismondo, compiuto nel 1446 su disegno di Sigismondo, con la consulenza del Brunelleschi, che ospita un Museo delle culture extraeuropee.
Sant’Agostino è una bella chiesa romanico-gotica del 1247, con alto campanile e interno a una navata con affreschi di scuola riminese del ‘300. Nei pressi, Piazza Tre Martiri è l’area dell’antico Foro Romano, dove Giulio Cesare avrebbe arringato i suoi soldati nel 49 a.C. dopo aver passato il Rubicone.
L’Arco di Augusto, a un fornice, fiancheggiato da colonne, fu eretto nel 27 a.C. in onore di Augusto, restauratore della Via Flaminia, che si univa in questo punto alla Via Emilia. Altro importante resto romano, l’Anfiteatro di età adrianea, che poteva ospitare 10000 persone, riportato in luce tra il 1926 e il 1935.
Il Tempio Malatestiano è il monumento simbolo della città, una delle più importanti creazioni del primo Rinascimento. L’originaria cappella medievale fu rinnovata completamente da Leon Battista Alberti dal 1447 al 1460 per volere di Sigismondo Malatesta. Ebbe gravi danni nella seconda guerra mondiale e fu restaurat negli anni ‘950. La maestosa facciata, incompiuta in alto, è ispirata alle forme dell’arco trionfale romano. L’interno gotico, a una navata, ospita il sepolcro di Sigismondo, l’affresco di Sigismondo ai piedi di San Sigismondo (opera di Piero della Francesca), la tomba di Isotta degli Atti, moglie di Sigismondo (forse di Matteo de’Pasti), un Crocifisso dipinto da Giotto nel 1312, bassorilievi di Agostino di Duccio e l’Arca degli Antenati e dei Discendenti, sempre di Agostino di Duccio.
Il Museo della Città, ospitato nel complesso dell’ex convento dei Gesuiti, comprende tra l’altro un Lapidario romano (con molto materiale, specie funerario, della romana Ariminum) e una ricca Pinacoteca.
Il nostro giro si conclude al Ponte di Tiberio, in origine sul Marecchia (oggi deviato a nord, mentre sotto il ponte è il Porto Canale). A cinque arcate, fu iniziato da Augusto e terminato da Tiberio (14-21 d.C.)
Riviera a parte (ci limitiamo a nominare anche Bellaria e Igea Marina al confine con la riviera ravennate, e Cattolica al limite di quella marchigiana), nell’entroterra riminese Sant’Arcangelo di Romagna ha una parte vecchia, sul Poggio di Monte Giove, con stradette tortuose e una Rocca dei Malatesta, quattrocentesca. Nei fianchi del poggio numerose grotte artificiali, scavate nel tufo forse già nei sec.VI-VII come luoghi di culto e semplici magazzini. Da vedere anche la Collegiata settecentesca.
Altra Rocca Malatestiana, questa del sec.XIV, la troviamo a Montefiore Conca, abitato antico su un colle, a dominio della valle del Conca, chiuso a cerchio da mura.