Ultimi sussulti africani, da domani perturbazione atlantica
Gli ultimi spasmi, l’ultima resistenza. L’armata oceanica ha sferrato l’attacco, le truppe africane non potranno opporsi. La prima ritirata prende avvio dalle regioni settentrionali, ove oggi sono attesi rovesci e temporali. L’incalzare delle armi atlantiche costringerà gli scudi subtropicali a correre verso sud, le lande d’appartenenza verranno presto ripristinate. Già, l’aria fresca entrerà prepotente e con tale irruenza non potrà far altro che dar vita ad uno scossone meteorologico degno dei migliori passaggi stagionali.
Esempi della forza perturbata sono giunti da lontano sin sulle nostre regioni, notizie che, trasportate da messaggeri tecnologici, evidenziavano intense fasi di maltempo sull’Europa occidentale. Il carburante c’è, le condizioni sono quelle ideali. Uno scarto termico da far addirittura impallidire, visto che alla quota isobarica degli 850 hPa (per intenderci, a circa 1500 m di quota), si potranno avere cali sino a 15-20 gradi. Si pensava potessero giungere parziali smentite, forse è meglio dire, ridimensionamenti, ma così non è stato.
Domani giungerà l’attesa perturbazione, come lama nel burro penetrerà nel cuore dell’Italia e l’autunno diverrà realtà. Una realtà brusca, rapida, come vedremo in seguito le mappe relative all’intensità delle precipitazioni danno accumuli notevoli su alcune aree peninsulari. Arriveranno persino le prime nevicate alpine, e non cadranno di certo a quote alte. Si pensi che al nordest, ove l’aria diverrà fredda richiamata dalla Russia europea, potranno imbiancarsi i rilievi dai 1400 m di quota. Evoluzione da seguire, attentamente, che vedremo ora nel dettaglio.
Ecco quindi piogge, rovesci, temporali, grandine, neve, vento
Ingredienti che contraddistinguono le fasi di maltempo. Vi chiederete, che c’è di così strano? Nulla, se non fosse che ancora oggi molte aree peninsulari registreranno massime prossime ai 35 gradi, mentre tra circa 48 ore si potranno avere valori inferiori di 15-20 gradi. Di certo non sarà un impatto salutare, se le maniche corte erano anche troppo, dovremo rispolverare abiti autunnali. Ma non con la giusta gradualità.
Già domani, con l’ingresso della perturbazione sul Mar Ligure, il tempo diverrà pessimo su regioni centro settentrionali. E’ bene porre l’attenzione sulle piogge che tra la tarda mattinata ed il primo pomeriggio potrebbero colpire le aree nord orientali e parte della Lombardia. Previsti accumuli, in 6 ore circa, che potrebbero varcare la soglia dei 60-70 mm.
Pioverà anche al nordovest, anche se meno intensamente, specie al pomeriggio. Pioverà sul centro, a metà giornata rovesci e temporali potranno essere diffusi. Non mancheranno locali grandinate, al pomeriggio diversi fenomeni si affacceranno lungo le coste del basso Tirreno, così come su Sicilia e forse Sardegna. Segnaliamo le possibili prime nevicate alpine attorno ai 1600-1800 m di quota.
E domenica? Sicuramente la giornata peggiore. Non tanto per l’intensità dei fenomeni, come detto attesi domani, bensì per la diffusione e la durata. Una giornata ricca di nubi, piogge, rovesci, fortunali, qualche grandinata. E la neve cadrà a quote più basse della giornata precedente, perché i venti, dapprima occidentali o nord occidentali, ruoteranno da nord-nordest.
Instabilità sparsa anche ad inizio settimana
Ciò che emerge dall’analisi odierna è la persistenza di una complessa configurazione ciclonica su gran parte del territorio europeo. Importante, in tal senso, la presenza di un nucleo di alta pressione sulla Scandinavia, che potrebbe unirsi all’omonima figura stabilizzante delle Azzorre. Un ponte che piloterebbe correnti settentrionali verso sudovest, direzione Europa centrale e Mediterraneo, sostenendo condizioni meteorologiche prettamente autunnali.
Nuovo peggioramento da giovedì?
Il primo giorno settimanale porterà un graduale spostamento della perturbazione verso est, direzione Balcani. Ma come detto l’alimentazione fredda manterrà in auge condizioni di relativa instabilità, che colpiranno soprattutto le regioni Adriatiche ed il sud. Rovesci e locali temporali che potranno resistere sino al martedì, concedendo una tregua al giro di boa settimanale.
Ma ieri si diceva della possibilità che un’area di Bassa Pressione oceanica si portasse verso l’Italia, or bene, i principali modelli matematici sono concordi nel confermare tale ipotesi. Tuttavia si rallentano un poco i tempi, procrastinandoli al giovedì, una giornata di tempo perturbato, in viaggio, rapido, dal nord verso sud. Altri fenomeni, intensi, ma che stavolta potrebbero investire anche le regioni tirreniche. Evoluzione che aggiorneremo nei prossimi appuntamenti, che consigliamo vivamente di seguire.