Nessuno è rimasto sorpreso. Tutto era stato ampiamente previsto. In effetti la straordinaria precisioni dei modelli a lungo termine stavolta ha dato i suoi frutti. La discesa imperiosa del Vortice Polare in sede mediterranea ha imbiancato la Sicilia come non succedeva da tempo. Non è frequente che in Sicilia si arrivi a misurare una -5° alla quota topografica di 850 Hpa. Ma, come detto, già da diversi run i modelli, con particolare menzione per l’americano GFS, avevano previsto bene il tutto.
Ed ecco il risultato: accumuli di oltre 50 cm di neve oltre i 1500 metri, nevischio e gragnola sulle coste, temperature massime con punte di 2°/3° nell’entroterra, strade interrotte e, udite udite, invasi ormai pieni. E’ il caso del lago di Prizzi, nel palermitano, già pieno con le parapie aperte per fa disperdere l’acqua in eccesso. Ma anche l’invaso Poma e lo Scanzano (tutti nel palermitano) sono oramai prossimi alla saturazione. Buonissime notizie.
E’ pur vero che il rovescio della medaglia sono i disagi che si sono dovuti sopportare (a volte anche in termini di vite umane) dall’ondata di maltempo che da 15 giorni oramai la fa da padrona in Sicilia ma almeno la siccità imperante in passato è cosa dimenticata.
Prima dell’episodio nevoso di questo week end si era assistito ad un periodo di piogge alluvionali in ispecie nella parte occidentale, con allagamenti in tutto il trapanese e in alcune zone del palermitano. Scuole chiuse per giorni (a Corleone un plesso della scuola media era finito letteralmente invaso da un fiume d’acqua), strade interrotte per frane, campi allagati e serre distrutte nel ragusano.