Paura alle Hawaii, dove almeno 10 mila persone sono state evacuate dalle loro case a causa dell’eruzione del vulcano Kilauea. Poco prima dell’eruzione, l’isola è stata colpita da una scossa sismica di magnitudo 5 gradi della scala Richter, con decine di scosse di assestamento.
Una replica sismica ha però raggiunto magnitudo 6.9, la maggiore dal 1975 ad oggi in quella zona (allora 7.1).
Il Servizio geologico statunitense esclude il rischio tsunami. Il sisma si è verificato a circa 15 chilometri a sudovest della zona residenziale di Leilani sulla Grande Isola. Il servizio geologico Usa ha segnalato che sono state registrate oltre 120 scosse sulla Grande Isola nelle ultime 24 ore.
Il vulcano Kilauea è tornato in attività da giorni. Le autorità dello stato di Hawaii e la protezione civile della contea hanno disposto l’allontanamento verso zone sicure di circa 10mila abitanti della comunità di Puna e dintorni, dopo che dal cratere sono fuoriusciti getti di lava che hanno raggiunto i 30 metri di altezza.
Testimoni hanno riferito di aver sentito un forte boato seguito dal rumore di rami d’albero spezzati. Il sisma ha provocato delle fessure nel terreno dalle quali è uscita la lava incandescente. I getti di lava si dirigono verso la costa, minacciando diverse zone abitate. Poi la replica sismica fortissima ha aumentato il livello di allerta.
Asta Miklius, un geofisico dell’Us geological survey hawaiian volcanoes Observatory, ha dichiarato all’Associated Press che è presente “una gran quantità di magma”. Probabilmente non sarà un’eruzione breve.
Il Kilauea, che in polinesiano significa “nuvola di fumo che sale”, erutta quasi ininterrottamente da oltre trent’anni. In diverse occasioni ci sono state forti esplosioni che hanno provocato numerosi morti, come nel 1790 e a novembre del 1975.
E’ un vulcano attivissimo, ma non non pericoloso come altri vulcani che sono all’apparenza dormienti, classificati pliniani, e tra questi c’è il nostro Vesuvio. Ma neppure distante da noi c’è quello dell’isola turistica che è tra le più note in Grecia, Santorini la cui eruzione esplosiva è stata una delle maggiori di cui si ha notizia, e che avvenne attorno al 1650 avanti Cristo. Fu talmente devastante da generare uno tsunami alto da 35 a 150 metri che devastò la costa nord di Creta, distante circa 110 km.
L’onda dello tsunami raggiunse le coste ioniche italiane.