Va avanti da ormai oltre 20 giorni l’eruzione inarrestabile del vulcano Kilauea nella Big Island delle Hawaii, ormai ridotta a deserto dopo le massicce evacuazioni. I fiumi di lava, che emergono dalle fessure, continuano a tuffarsi verso la costa e l’oceano.
Nel momento del contatto con l’oceano, si sono levate notevoli esplosioni come fuochi d’artificio. Le emissioni di gas, in particolare anidride solforosa, si sono intanto raddoppiate e questo preoccupa non poco, ma fortunatamente il vento al momento le spinge verso il largo.
A produrre le emissioni sono le reazioni chimiche provocate dalla lava che esce dal cratere quando viene in contatto con l’acqua marina o con ossigeno e vapore acqueo dell’atmosfera in presenza di luce solare. Sono potenzialmente assai nocive se vengono spinte dal vento verso aree abitate.
Gli scienziati hanno poi catturato le rare immagini di fiamme blu che emergono dalle fratture nel suolo (che hanno raggiunto un totale di 23), un fenomeno decisamente spettacolare. Il vulcano produce anche notevoli emissioni di metano, quando la lava ricopre e incendia piante e alberi.