Nuovo sfondamento della soglia estrema alla base russa Vostok, sul Plateau Antartico: nel mese in corso, non accadeva da due stagioni ma, complice la differenza negativa, è necessario risalire a 23 anni fa per trovare un valore minimo più basso, come chiarisce la sintesi:
10.06.2012 -80,3 °C (massima: -79,2 °C)
11.06.2012 -81,4 °C
03.06.2010 -80,2 °C
16.06.1989 -83,2 °C
Ancora una volta, si è registrata una progressiva discesa termica, che in 36 ore ha condotto il dato sinottico da -73,3 °C (18Z dell’8 giugno) a -79,9 °C (06Z del 10 giugno). Era già accaduto il 26 maggio, quando la minima aveva toccato i -81,2 °C, e in questo caso occorreva tornare al 1964 (23 maggio: -82,0 °C) per rintracciare un valore mensile inferiore. Tutte le misure sono però ancora ufficiose, dovendo attendere la pubblicazione dei valori sullo “State of Antarctic Environment”, che avverrà entro il prossimo semestre (circa un anno, invece, per la versione inglese), ma l’andamento dei rilevamenti sinottici nelle 24 ore in cui si è verificato l’evento è stato, anche in tale circostanza, significativo:
25 maggio 12Z -79,0 °C
25 maggio 18Z -79,4 °C
26 maggio 00Z -80,9 °C
26 maggio 06Z -79,8 °C
26 maggio 12Z -80,3 °C
Si nota come il termometro abbia oscillato intorno alla soglia dei -80 °C (massima del 25 maggio: -77,9 °C), a dimostrazione della stabilità dell’inversione termica, condizione necessaria al raggiungimento degli estremi sul Plateau Antartico. Dai parziali delle temperature medie mensili riferiti ai primi cinque mesi si nota un netto raffreddamento rispetto allo scorso anno, stagione in cui la soglia dei -80 °C non fu mai raggiunta:
gennaio – maggio 2011 -51,9 °C
gennaio – maggio 2012 -53,8 °C
L’andamento sembra proseguire anche in giugno ma, stante il carattere stocastico di simili episodi, nessuna indicazione evolutiva può essere desunta. Incidentalmente anzi, si può notare come nel 1983, anno in cui fu raggiunto il record del mondo (-89,2 °C), la media dei primi cinque mesi fosse assestata a -51,6 °C.