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Vortici polari, alte pressioni africane, piogge mediterranee. I pareri dei lettori, un confronto ancora aperto

di Andrea Meloni
26 Ott 2006 - 12:21
in Senza categoria
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vortici polari alte pressioni africane piogge mediterranee i pareri dei lettori un confronto ancora 7217 1 1 - Vortici polari, alte pressioni africane, piogge mediterranee. I pareri dei lettori, un confronto ancora aperto
In virtù delle varie e.mail ricevute ieri a seguito del mio articolo, appare utile approfondire gli argomenti trattati ieri.

In sintesi: la fase atmosferica che interessa l’Italia si realizza per l’espansione verso nord di un cuneo di alta pressione, quale conseguenza di una marcata saccatura in Atlantico.

L’evoluzione meteorologica ha individuato un cut-off tra Canarie e Azzorre e la nascita di una cella anticiclonica verso Italia, quale conseguenza della mancanza di Correnti Atlantiche sulla media Europa.
Questo è un processo evolutivo nella sinottica delle correnti, già veduto nel passato.

Il focus dell’articolo invita ad una riflessione: può l’attuale Global Warming cambiare il manifestarsi di tutti i fenomeni atmosferici del Pianeta?

E’ evidente che in Italia fa caldo, che ottobre presenta un trend medio con temperature superiori alla media e con un pesantissimo deficit pluviometrico, ma ricordiamo che in settembre e parte di agosto, si sono avuti molti giorni di pioggia.

Il riscaldamento del Pianeta è un fatto reale, tuttavia al momento non ha cancellato le stagioni, anche se il cambiamento climatico le ha innegabilmente modificate.

A livello globale segnalo che a fronte di un reale riscaldamento del Pianeta, abbiamo avuto in queste settimane eventi atmosferici di freddo anche rilevanti: in Siberia, nella regione del Grandi Laghi del Nord America, in Sud Africa, in Australia.

Nessuno negherà anche gli eccessi di calore e siccità. Ma tutto ciò è ben diverso rispetto ad una mera analisi sinottica.

Vi lascio ad alcune riflessioni che condivido con Voi.

Pierluigi: è necessario parlare di più di cambiamenti climatici
Egr. Sig. Meloni,
sono d’accordo con Lei che un singolo episodio (nessun singolo episodio) come quello del tempo anomalo di questi giorni possa essere attribuito direttamente al riscaldamento globale; ma il discorso è diverso quando si considera non già la singola anomalia, ma l’insieme di tutte le anomalie.

A chi segue con attenzione le notizie meteorologiche non sfugge la preoccupante accelerazione che l’incremento delle temperature ha avuto negli ultimi anni, nonché il vistosissimo incremento statistico che hanno avuto tutti i fenomeni estremi che sono previsti dalla teoria come riconducibili al riscaldamento (comprese alcune punte di freddo, come ben sapete).

Apprezzo moltissimo lo sforzo che fa il Meteo Giornale nel temperare i tanti allarmi di disinformazione sul clima che spesso si sentono, ma forse, a questo punto lo stato di allerta deve essere aumentato: il cambiamento sta dando dei segni di accelerazione che sono addirittura superiori a quelli previsti dagli scenari più pessimisti.

Andrea Meloni risponde
L’argomento tempo osservato e clima sono due identità distinte anche se collegate:

l’attuale configurazione atmosferica è ben lungi da essere normale, si tratta dell’espansione di un’area di Alta Pressione a matrice sub-tropicale che invade l’area centrale del Mar Mediterraneo alla fine di ottobre. Già non dovrebbe succedere spesso d’estate, figuriamoci adesso!

Tuttavia, sia nello scorcio di anni recenti, che anche in epoca di cosiddetta normalità climatica, si sono avute sinottiche simili.

Ma come sempre sottolineo che l’attuale situazione si inserisce in un contesto di estrema persistenza delle configurazioni definite di blocco, da qui le anomalie.

Per l’Italia si rileva un’accentuazione della durata e frequenza di sinottiche con caratteristiche di caldo ed assenza di precipitazioni diffuse.

Massimo: assenza Correnti Atlantiche dirette nell’Italia, avvento prossimo affondi Artici
Non condivido quanto esposto nel suo articolo perché a mio parere nega l’evidenza: basse pressioni semistazionarie nell’Atlantico, poco al largo delle coste iberiche, che durano mesi(vedi 2003)o che agiscono direttamente sul nostro tempo proprio ora che il flusso dovrebbe essere Veloce e Atlantico e dovrebbe portare le grandi piogge autunnali foriere di funghi, primi freddi e caduta delle foglie dai vegetali,in più in prospettiva sembra che la clessidra sia destinata a capovolgersi improvvisamente… se non è questo distruggere le stagioni..
Si,certamente ha ragione quando dice che non possiamo incolpare singoli fenomeni del tempo, riferendoci a un quadro complessivo da analizzare e su cui riflettere… ma guardare il tempo è come aprire una parentesi di tutto il discorso climatologico: e quando c’è l’Africa. Onda persistente a fine Ottobre e ci voltiamo indietro verso le altre annate …2003-2004-2005, ma anch oltre…

Bè, io sono convinto che il cut-off iberico-marocchino che ha sostituito
drasticamente l’alta delle Azzorre sia una delle prime conseguenze in
area europea di un inizi di processo di feed-back negativo, e il vortice
russo-siberiano freddo in sostituzione dell’alta russo-siberiana sia il
secondo passo, nella direzione di affondi artici sempre maggiori per
frequenza e intensità alle nostre latitudini, con tutte le conseguenze di
richiami anticiclonici subtropicali annessi. Lei che ne pensa?

Andrea Meloni risponde
Mi pare che Lei concorda con gran parte dei contenuti indicati nell’articolo,
www.meteogiornale.it/news/read.php?id=14277, ma se non l’ha fatto, suggerisco la visione di questo www.meteogiornale.it/news/read.php?id=14275 e gli altri temi che usciranno oggi ed i prossimi giorni.

In merito alle Correnti Atlantiche, sostengo da anni la tesi di un loro diradamento notevolissimo dal Mar Mediterraneo e l’Italia, dove, tuttavia, la piovosità appare assicurata da depressioni locali (non è che tutto ciò mi tranquillizzi).

E’ ormai provato anche da ricerche svolte da importanti centri di climatologia italiani e stranieri, che le Correnti Atlantiche si sono spostate verso nord, mentre sull’Italia sono divenute frequentissime le invasioni delle alte pressioni sub-tropicali.

Tutto ciò potrebbe essere riconducibile al Global Warming, e tuttavia manifesta un cambiamento climatico, ma quel che è peggio, la variazione del Clima potrebbe accentuarsi!

Riguardo al freddo, ai vortici polari che affondano verso sud con aria gelida. Da alcuni anni l’Italia ne viene interessata marginalmente, essenzialmente all’inizio ed alla fine dell’inverno, poi nel cuore della stagione fredda succede ben poco. Come sarà il prossimo inverno non si sa, ma potrebbe riservarci anche un’ondata di freddo.

Jacopo: articolo fuorviante, il Global Warming ha un ruolo sul tempo atmosferico.

Caro Andrea, il tuo articolo mi sembra del tutto fuorviante ed inconseguente. Sostieni che le temperature miti di questi giorni siano provocate da una elevazione di un robusto cuneo anticiclonico di matrice afro-mediterranea. E su questo nulla da eccepire. Dici poi che un cuneo con tali geopotenziali in quota ed al suolo sia una naturale conseguenza dello sprofondamento di una saccatura atlantica in pieno oceano, al largo delle Canarie. Ed anche su questo nulla da obiettare.

Però non dici che questa “invadenza” di cunei africani nel Mediterraneo centrale è quantomeno anomala in ottobre (perlomeno con valori così alti), ed in ogni caso è anomalo il fatto che accadimenti di questa tipo avvengano ormai con una frequenza elevata. Dunque, o la situazione barica di questi giorni è normale (e non credo) oppure qualcosa deve pur averla scatenata, o almeno facilitata.

Bene, io credo che il global warming possa avere un ruolo, seppure indiretto, nella genesi di situazioni come questa. E’ chiaro che non influisce direttamente, ma a livello globale anche perché tutte le dinamiche fisiche dell’atmosfera devono per forza di cose essere considerate globalmente (vedi ENSO).

Quindi, penso che dire a priori che il Global Warming non sia in discussione mi sembra quantomeno azzardardato e non verificabile.

Ciao e complimenti per le tue rubriche.

Andrea Meloni risponde
Salve Jacopo, il mio articolo non intende affermare che non esiste il Global Warming, ma propone un’analisi sinottica (meteorologia) con un raccordo alla climatologia.

La Meteorologia illustra le cause dei fenomeni atmosferici e perciò ho proposto le cause scatenanti della fase di calore che interessa l’Italia.

Come già risposto prima, non ho messo in discussione l’esistenza del Global Warming. Ho spesso evidenziato che sono cresciuti gli eventi atmosferici estremi.

In conclusione: ritengo sia utile capire le cause del tempo atmosferico quotidiano e quindi studiare la meteorologia. Però, non tralascio la climatologia per meglio comprendere l’ignoto futuro che ci attende.

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