Continua a non esserci traccia d’inverno su gran parte d’Europa. Nonostante un lieve indebolimento del Vortice Polare degli ultimi giorni, la situazione atmosferica generale non mostra grossi mutamenti e peraltro lo stesso Vortice si avvia di nuovo incredibilmente ad una nuova ulteriore accelerazione.
Come diciamo da tempo, il Vortice Polare così energico possiamo considerarlo come la causa dei mali di un inverno davvero negativo, senza che il freddo affondi alle medie latitudini. Da Natale ad oggi l’indice di Oscillazione Artica, che misura lo stato di salute del Vortice Polare, è sempre ampiamente positivo.
La peculiarità è legata al fatto che il Vortice Polare resta fortissimo a tutte le quote, in troposfera così come in stratosfera. Da qui al 20-22 febbraio è previso un ulteriore rafforzamento del Vortice Polare, con l’indice AO Index che salirà di nuovo su livelli prossimi al record, attorno a +6.
Ricordiamo che lo scorso 10 febbraio, sulla base delle misurazioni NOAA si sarebbe raggiunto un valore da record di AO Index pari a ben +6,34, battendo il primato precedente di +5,91 che risaliva al 26 febbraio 1990, altra annata caratterizzato da scarsa dinamicità invernale per la forza del Vortice Polare.
Il Vortice Polare intensificherà la propria forza anche a livello della stratosfera, con le velocità zonali attese in aumento. L’indice NAM, che misura l’andamento del Vortice Polare a tutte le quote, dovrebbe sfondare la soglia di +4.
Tutte queste anomalie andranno ad opporsi verso una possibile svolta con dinamiche invernali. Per possibili ondate di freddo importanti bisognerà attendere che il Vortice Polare perda colpi e questo non dovrebbe accadere a breve, non prima d’inizio marzo.