Abbiamo seguito il processo evolutivo sin da ottobre, evidenziando le debolezze strutturali – piuttosto anomale – causa frequenti intrusioni d’aria calda dai bassi piani atmosferici (troposfera). Stiamo parlando del Vortice Polare, o se preferite di quell’enorme struttura ciclonica che durante il semestre freddo determina le sorti meteo climatiche dell’emisfero settentrionale.
E’ bene ricordarvi che i flussi di calore succitati hanno determinato una modifica struttura del Vortice (rendendola ellittica) e dirottandolo al di fuori dalla propria sede. Ora, dopo aver stazionato sull’Euroasia, sta riprendendo possesso del Polo. Non solo, sta manifestando un rinvigorimento consistente con rapido raffreddamento dei piani più alti atmosferici (stratosfera). Manovre che stanno sfociando nel consolidamento di una forte Alta Pressione a medie latitudini.
Ma quel che ci interessa capire è se avrà la forza di imporsi o se si tratta di un sussulto d’orgoglio. A nostro avviso, almeno per ora, l’ipotesi prevalente è quest’ultima. Lo sbilanciamento verso il comparto canadese potrebbe innescare nuovi flussi di calore, stavolta provenienti anche dall’Atlantico. Se confermati, si andrebbe a innescare quella che in gergo tecnico prende il nome di dinamica a due onde e le conseguenze non si farebbero attendere. L’elevazione dell’Alta delle Azzorre andrebbe a catapultare irruzioni artiche verso sud e occhio anche a quel che potrebbe accadere in Russia in quanto non andrebbero escluse circolazione gelide secondarie capaci di raggiungere il Mediterraneo.
Vi rimandiamo ai prossimi aggiornamenti, perché siamo certi che avremo molto di cui parlare…