TLC SUL MEDITERRANEO – Ormai è assodato che quello ora in azione a ridosso della Sicilia è un vero e proprio ciclone mediterraneo simil-tropicale, noto con il termine TLC (acronimo di Tropical Like Cyclone): persino la Protezione Civile (di cui vi invitiamo alla consultazione per aggiornamenti sulle Allerte Meteo) ha posto l’attenzione sulla depressione mediterranea come tropicale, in attesa del riconoscimento ufficiale di altri enti come la NOAA. Quali sono le caratteristiche di queste figure cicloniche così inusuali? Anzitutto in una visuale immediata sul Satellite, si evidenzia facilmente la presenza dell’occhio attorno al quale ruota tutta la spirale nuvolosa convettiva, un po’ quello che capita in quelle straordinarie “macchine perturbate” che sono gli uragani tropicali, i fratelli maggiori. I sistemi tropicali sul Mediterraneo non raggiungono la stessa intensità dei loro simili in Oceano, anche se possiedono delle ovvie analogie.
VIOLENTISSIMI VENTI VICINO ALL’OCCHIO – In tutti i cicloni mediterranei di tipo tropicale si osserva un forte approfondimento del minimo barico al suolo, con l’intensità dei venti che può raggiungere livelli molto significativi in prossimità dell’occhio: la classificazione di queste figure tropicali avviene proprio attraverso l’intensità del vento massima misurata in prossimità dell’occhio nel ciclone. La suddetta depressione, che ha un’origine nord-africana, ha effettivamente raggiunto valori di pressione inferiori ai 985 hPa in prossimità dell’isola di Linosa, confermando quindi una delle principali pecularità di queste tempeste. Venti di quasi 140 km/h hanno spazzato Lampedusa. Le forti mareggiate, con onde alte anche 8-9 metri, hanno già impattato sulle isole minori e potrebbero provocare gravi danni nelle prossime ore sulle coste sud della Sicilia.
CUORE CALDO IN QUOTA – Non si tratta d’eventi così rari, come più volte abbiamo avuto modo di dire nel passato si contano anche casi di veri e propri uragani mediterranei (i cosiddetti “Medicanes”, ovvero Mediterranean Hurricanes). Una caratteristica di questi sistemi tropicali è quello di possedere un nucleo a cuore caldo in quota, esattamente come avviene per i sistemi tropicali. L’intensificazione dei venti in prossimità dell’occhio risucchia flussi di calore verso il centro, con i moti ascensionali costanti che richiamano ulteriore energia dal mare caldo. In sostanza la vorticità riparte a getto continuo divenendo un vero e proprio sistema termico capace di autoalimentarsi.
SISTEMA BAROTROPICO, DI CHE SI TRATTA? – In genere un sistema depressionario si dice che assume condizioni “barotropiche”, tipica dei cicloni tropicali, quando i minimi di pressione coincidono perfettamente alle varie quote, uno sopra l’altro. Discorso diverso per le tipiche circolazioni barocline, che caratterizzano invece i cicloni extratropicali, con i minimi di pressione alle varie quote che non si trovano mai nella stessa posizione.