Si appresta a lasciare l’Italia il vortice instabile che ha portato tanta agitazione ad inizio settimana: al momento il nucleo freddo ha perso incisività, spostandosi sullo Ionio meridionale. Ormai appare molto limitata l’influenza verso le regioni del Sud, dove tuttavia il sostenuto afflusso di correnti fresche settentrionali ha incentivato la presenza di nubi irregolari, più intense tra la Calabria e la Sicilia ove si sono rinnovati locali acquazzoni.
Sul resto d’Italia l’alta pressione ha riacquistato forza, consolidando le condizioni d’instabilità che erano state messe in crisi solo per un istante. Il forte soleggiamento ha favorito un netto rialzo termico, con valori particolarmente elevati su valli e pianure del Triveneto: le località più calde sono risultate Treviso e Bolzano rispettivamente con 29 e 28 gradi, seguite da Udine e Trieste con 27 gradi. A contribuire a questi valori così elevati le residue deboli correnti molto secche da nord che, per effetto della caduta dalle vette alpine, hanno causato effetti di “riscaldamento favonico”.
Una lingua calda anticiclonica abbraccia una vasta zona d’Europa, distendendosi dalla Penisola Iberica verso le zone scandinave: lo scenario non è variato nelle ultime 24 ore, ancora con valori estivi e punte di 29-31 gradi tra Spagna, Francia ed ovest della Germania. Molto significative le temperature massime misurate sulle zone meridionali di Norvegia e Svezia, ma anche sulle nazioni baltiche: i picchi hanno toccato o sfiorato i 25 gradi persino a Trondheim ed a Stoccolma.