Un cuneo dell’anticiclone delle Azzorre si è andato a distendere verso il Canale della Manica, il Belgio, l’Olanda, la Danimarca ed il nord della Germania, assicurando un deciso miglioramento su queste zone. Si è così recisa la saccatura nord-atlantica, che ospitava un nucleo freddo che ora si è andato ad isolare fra le coste sud-orientali francesi, il Mare di Corsica ed il Mar Ligure. L’aria molto fredda ospitata nel mulinello ciclonico ha favorito nevicate sull’Arco Alpino fino a quote attorno ai 1000-1200 metri sui versanti francesi, ma anche sui confini piemontesi e valdostani.
Il posizionamento di questa spirale instabile ha penalizzato l’Italia, in special modo le regioni di Nord-Ovest che hanno risentito del flusso molto umido sud/orientale dinanzi allo stesso vortice. Gli effetti del vortice, piombato sulla parte alta del Mediterraneo, si sono estesi un po’ a tutte le regioni italiane in termini di nuvolaglia irregolare, con rovesci localmente intensi che hanno interessato anche parte del Lazio e la Campania, specie le zone litoranee. Schiarite ampie solo in Sardegna, spazzata però da venti più freschi di maestrale.
Il contrasto tra l’aria fredda nord-atlantica e quella molto più calda slittata ad est ha generato una situazione favorevole a diffusi temporali tra Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, ma più in generale anche tutta la Ex Jugoslavia e le zone balcaniche. L’anticiclone si è ulteriormente ritirato verso est e assieme ad esso il caldo, con temperature che hanno raggiunto picchi molto elevati sul comparto orientale dell’Europa, fino a 32-33 gradi sull’Ucraina. L’aria calda è risalita molto a nord, con punte di 29-30 gradi in Estonia e Lituania, mentre la colonnina di mercurio ha raggiunto i 28 gradi sul sud della Finlandia.