FERITA CICLONICA SULL’EUROPA – Si è ulteriormente rinvigorito il regime instabile che domina su gran parte del Continente, collegato ad una profonda depressione a carattere freddo collocata tra Islanda, Scozia e Norvegia. La perturbazione che osservavamo ieri adagiata alle Alpi ha poi valicato in nottata la barriera montuosa, portandosi con la sua parte più attiva verso le regioni carpatico-danubiane e sui Balcani. Attualmente il fronte si trova disposto dalla Scandinavia ai Balcani ed al suo seguito affluisce aria decisamente fresca ed instabile. Non si ferma la sequenza di perturbazioni, con un nuovo ammasso nuvoloso che, trascinato dal flusso occidentale atlantico, si è portato verso il Regno Unito e la Francia. Solo a latitudini più basse le perturbazioni non riescono a scorrere per l’anticiclone delle Azzorre che si estende con le propaggini orientali verso l’Iberia e la Francia meridionale.
ITALIA LAMBITA DALL’INCURSIONE PERTURBATA – La vasta voragine ciclonica, che domina sull’Europa, si trova incastonata fra l’anticiclone russo e quello atlantico: quest’ultimo arriva a lambire il bacino occidentale del Mediterraneo. L’Italia si trova esattamente nel mezzo fra l’ampia ferita ciclonica a nord delle Alpi e l’alta pressione che spinge da ovest. Si viene così a realizzare una circolazione con correnti nord/occidentali che pilotano le perturbazioni, le quali si trovano ad impattare contro l’Arco Alpino. Dicevamo che la parte più intensa della perturbazione odierna, dopo aver valicato le Alpi, ha colpito il Nord-Est e l’Alto Adriatico, con precipitazioni consistenti e [url=https://www.meteogiornale.it/notizia/29213-1-spruzzate-di-neve-alpi-fin-sotto-i-1200-metri]spruzzate di neve sulle Alpi.[/url] Sul resto d’Italia la perturbazione è giunta ben più attenuata con solo locali piovaschi sparsi ed è stato il vento il grande protagonista, con [url=https://www.meteogiornale.it/notizia/29215-1-venti-furiosi-raffiche-fino-a-150-km-orari]raffiche anche tempestose in discesa lungo i pendii appenninici.[/url]