L’imponente struttura vorticosa, che si va organizzando sul cuore del Mediterraneo Centrale, sta mettendo a dura prova le elaborazioni modellistiche, le quali hanno non poche difficoltà ad individuare con particolare precisione, anche a distanza di poche ore, la traiettoria del minimo di pressione.
Si osservano non pochi discostamenti rispetto alle proiezioni illustrate ieri, le quali già mostravano un importante arretramento verso ovest del perno del sistema ciclonico, con conseguenze importanti sulle quote neve, previste in lieve rialzo quasi ovunque lungo la dorsale appenninica.
La discesa del vortice, al largo della Corsica, non ha così permesso l’interazione diretta dell’aria artica sfociata dalla Valle del Rodano, la quale, invece di irrompere in maniera massiccia verso la Sardegna, ha deviato verso ovest scivolando principalmente in direzione delle Isole Baleari e del Mediterraneo Occidentale.
L’ondulazione artica annessa a tale vortice, penetrando con direzione più occidentale, ha così maggiormente coinvolto anche la Penisola Iberica, che in un primo tempo doveva essere esclusa dall’afflusso freddo. Una rilevante ondata di maltempo ha colpito le regioni settentrionali della Spagna, con neve fino a quote basse e venti di tempesta sulle coste esposte del Golfo di Biscaglia.
Anche la Spagna, come l’Italia, nei giorni scorsi era stata interessata da una precoce ondata di caldo primaverile, con valori termici che avevano persino superato i 25 gradi. Il freddo non manca quest’oggi nemmeno sull’Europa Centrale, con Berlino che si è svegliata sotto un sottile manto nevoso.
Sul nostro Paese, benché l’influenza fredda non sia così estesa ed incisiva come ipotizzato in precedenza, le condizioni meteo appaiono tuttavia invernali e finalmente perturbate, radicalmente opposte a quelle predominanti delle ultime settimane.
Il peggioramento in atto su gran parte del Centro-Sud è dovuto alla risalita perturbata di un ramo frontale, in seno a correnti sud/occidentali in quote. Sull’Appennino la neve cade a quote piuttosto variabili, ma a tratti ad altezze medio-basse collinari sul tratto settentrionale della dorsale appenninica, colpito dall’aria più fredda continentale richiamata dal perno del vortice prossimo alla Sardegna nord-occidentale.
Come nelle attese, il tratto dell’Appennino emiliano è stato interessato più severamente dal maltempo nelle ultime ore, con la neve che ha ricoperto localmente anche alcune aree a quote molto basse, fino ai 200/300 metri dell’entroterra pedemontano fra parmense, reggiano e bolognese. Solo a quote più alte, intorno agli 800 metri, il manto nevoso ha raggiunto circa 20 centimetri.
Nevica in collina anche sulle Marche, soprattutto con riferimento al settore settentrionale della regione. La dama bianca si è accumulata al suolo, anche in bassa collina, sulle provincia di Pesaro ed Urbino. Sulle restanti zone appenniniche centrali la neve cade a quote un po’ più alte, in quanto si risente del richiamo più umido e meno freddo incentivato dal vortice. Deboli nevicate nella notte anche sui monti della Sardegna, che anticipano il peggioramento previsto sulla parte nord dell’isola a partire da questa sera.
Da seguire inoltre le aree temporalesche, presenti sui mari di Corsica, Sardegna e coste algerine, annesse al perno ciclonico in quota, ove i contrasti sono ulteriormente incentivati dal nocciolo d’aria molto fredda in quota, con isoterme molto basse, di circa -34°C all’altezza isobarica di 500 hPa.
Per le prossime ore sussistono dubbi sulla traiettoria del minimo barico in quota. Alcune elaborazioni prevedono un moto che lo porterebbe verso il Canale di Sardegna fra stanotte e domattina, piuttosto che sulle coste tirreniche dell’isola stessa. Una tale evoluzione potrebbe temporaneamente accentuare l’azione della ritornante fredda nord-orientale sul nord Appennino e Sardegna centro-settentrionale, con nevicate ancora a quote molto basse, mentre limiterebbe il richiamo sciroccale alle regioni meridionali peninsulari.
Tuttavia, nel corso delle prossime 24 ore, il minimo depressionario si rinvigorirà notevolmente determinando una complessiva accentuazione dell’ondata di maltempo, che diverrà severa su tutte le regioni centro-meridionali. Le precipitazioni potrebbero risultare particolarmente ingenti sulle zone esposte al flusso orientale del medio versante adriatico e della Corsica, ove non sono esclusi localmente picchi precipitativi superiori ai 100 millimetri (ingenti nevicate sui rilievi), per l’intero arco della giornata di domani.