Contesto meteo perturbato su gran parte del Continente Europeo, per l’estensione del raggio d’azione del profondo ciclone, il cui perno principale si trova collocato sulla Bretagna, raggiungendo valori ancora prossimi ai 960 hPa, alimentato da masse d’aria polari marittime moderatamente fredde principalmente alle altezze superiori dell’atmosfera. Molto lentamente la furia ciclonica va perdendo d’intensità, peraltro si tratta di una circolazione di bassa pressione particolarmente strutturata anche in quota, con un nocciolo di ben 512 dam all’altezza di 500 hPa.
La quasi perfetta coincidenza fra il minimo al suolo e quello in quota denota come ormai ci si avvia ad una graduale fase di colmamento. Come possiamo apprezzare nella mappa in basso elaborata al Met-Office, all’interno della vasta sacca depressionaria sono presenti altri due minimi barici secondari a livello del suolo, il primo collocato sul Mediterraneo (posizionato fra il Mar Ligure ed il Golfo del Leone) ed il secondo sulle coste baltiche della Polonia.
Andando più a nord, troviamo una persistente circolazione artica in Scandinavia (clima piuttosto rigido specie sulla Lapponia) che si è parzialmente estesa verso la Danimarca e le nazioni baltiche. L’evoluzione della saccatura appare rallentata e bloccata da una vasta risalita anticiclonica più ad est, tra la Turchia e la Russia centrale.
L’entità della tempesta è stata notevole, ma non così eclatante: raffiche di vento superiori ai 150 km/h si sono raggiunte in Gran Bretagna, ma solo sul Monte Cairngorm (Highlands scozzesi). Cosa attenderci nell’immediato? Il vortice tenderà a mantenere le proprie posizioni e venti molto forti continueranno ad investire soprattutto il Golfo di Biscaglia, ma anche la zona compresa fra l’Egeo, il Mar Nero Occidentale e l’Ucraina (correnti meridionali spazzeranno queste ultime zone).
Una scia di venti molto intensi riguarda anche il basso Mediterraneo, tra il Mare di Alboran ed il Canale di Sardegna, peraltro coincidente con il transito a quote superiori della corrente a getto: i venti molto intensi in quest’area sono esaltati dal gradiente barico notevole innescato dal minimo barico secondario presente fra le coste mediterranee francesi ed il Mar Ligure.