SACCATURA INSTABILE IN ROTTA VERSO EST – L’immagine del Meteosat mostra la presenza di grossi ammassi nuvolosi sul comparto balcanico e più in generale su tutta l’Europa Orientale, fatta eccezione per Bielorussia e Nazioni Baltiche: si tratta di aree temporalesche associate a fenomeni anche violenti, derivanti dalla presenza di una circolazione ciclonica colma d’aria fredda in quota, con perno sulle aree balcaniche. Il divario termico fra i bassi strati e le quote medio-alte genera condizioni favorevoli ai temporali. Ben diverso appare il contesto sull’Ovest Europa ed in particolare sulla Penisola Iberica, ove inizia a salire in cattedra l’anticiclone che protegge anche il bacino occidentale del Mediterraneo. Questo stesso anticiclone è destinato a gofiarsi, confinando le correnti atlantiche a latitudini più settentrionali.
ACQUAZZONI POMERIDIANI – L’onda ciclonica, ora sui Balcani, era transitata anche sull’Italia, dove non sono mancati temporali di forte intensità, specie domenica in alcune zone del Nord, per arrivare ai nubifragi devastanti che hanno colpito lunedì le Centrali Adriatiche. La fase acuta dell’instabilità è ormai passata ed il meteo si avvia ad una graduale guarigione, grazie all’aumento della pressione atmosferica: tuttavia infiltrazioni d’aria fresca in quota hanno favorito la cumulogenesi ad evoluzione diurna, degenerata in frequenti acquazzoni temporaleschi su aree prealpine centro-orientali e la dorsale appenninica, con locali sconfinamenti anche nelle zone adiacenti di pianura o costiere. Il maggiore soleggiamento ha favorito una ripresa delle temperature massime, che però si sono mantenute un po’ ovunque sotto i 30 gradi.