La temibile esplosione dello Stromboli ha causato un’onda di tsunami di circa 30 centimetri. La quantità di materiale piroclastico finito in mare è stato in grado di generare quest’onda, fortunatamente non troppo imponente. Il fenomeno è stato ritenuto significativo dagli esperti.
Non si nega il pericolo di uno tsunami più grande, che potrebbe aversi nel caso in cui collassi una parte del fianco della Sciara del Fuoco, oppure in caso di un’ulteriore eruzione maggiore. L’ingresso di maggiori volumi piroclastici in mare potrebbero comportare l’innesco di uno tsunami più grande.
La situazione complessiva del vulcano appare preoccupante. Quello di ieri 28 agosto è stato infatti un evento simile a quello del 3 luglio scorso, ma parossismi del genere si verificano in genere pochissime volte nell’arco di cento anni.
Adesso non si sa cosa riserverà il futuro. Per la prima volta da quando Stromboli è monitorato in modo serio e scientifico, e cioe’ dopo il 2002 non si erano avuti segnali precursori di eruzioni. Il 3 luglio la dilatazione del suolo vulcanico, complice la salita del magma, avvenne solo 8 minuti prima dell’effettiva esplosione.