I satelliti meteorologici non soltanto aiutano a predire il tempo o controllare l’evoluzione delle manifestazioni atmosferiche. I vari sensori installati su questi dispositivi, hanno anche lo scopo di osservare e registrare diverse variabili ambientali o, come nel caso in esame, sono in grado di rilevare la presenza di incendi boschivi sul nostro pianeta.
Il video che vi proponiamo mostra, in modalità accelerata, l’evoluzione del fuoco catturata dal sensore MODIS sul satellite Terra della NASA, nel periodo compreso tra gennaio 2000 e giugno 2012. Gli incendi possono essere considerati come uno dei mali che affliggono il nostro pianeta. Tra le cause scatenanti c’è soprattutto l’uomo, che da sempre ha cercato di ottenere terreni agricoli debellando le superfici boschive.
Gli incendi naturali, o per autocombustione che dir si voglia, sono comuni durante l’estate nelle foreste boreali del Canada. Al contrario, la mano dell’uomo sta dietro alla maggior parte degli incendi che si verificano nel cuore del Sud America tra agosto e ottobre … o ancora durante la stagione secca in tutta l’Africa, per la pratica diffusa di bruciare i residui agricoli alla fine del raccolto.
La bruciatura dei residui agricoli si verifica anche nel tardo inverno e all’inizio della primavera nel Sud-Est asiatico, ed è la causa principale degli incendi che interessano anche quella parte del pianeta. I colori che si notano su ogni mappa sono rappresentativi del numero (non dimensione) degli incendi osservati in uno spazio di 1000 miglia quadrate.
I pixel bianchi indicano 100 incendi su una superficie di 1.000 miglia quadrate al giorno, quelli gialli un numero di 10 incendi, la tonalità arancio corrisponde ad un massimo di 5 incendi e il rosso fuoco le aree con solo 1 incendio al giorno. Per visualizzare le mappe che compongono l’animazione, si può visitare il seguente link: htpp://neo.sci.gsfc.nasa.gov/search.html? datasetId = MOD14A1_M_FIRE