STRADA SBARRATA L’alta pressione continentale ostruisce in maniera efficace le perturbazioni atlantiche convogliate da una vasta circolazione depressionaria oceanica, il cui centro motore, collocato a nord-ovest dell’Irlanda, risulta essere molto profondo (valori barici al suolo di 974 hPa). I fronti perturbati, nel loro movimento verso levante, vengono privati di forza, resi quasi inoffensivi perché non vi è traino da parte della circolazione perturbata occidentale costretta ad arenarsi di fronte all’ostacolo dell’alta pressione.
Un ammasso nuvoloso, decisamente indebolito, ha raggiunto parte dell’Italia, ma nemmeno sul Mediterraneo trova terreno fertile per attecchire, in quanto vi sono delle resistenze anticicloniche mai del tutto sopite, pronte ad essere ulteriormente supportate dall’espansione più decisa di un promontorio anticiclonico di matrice sub-tropicale: la risalita di questo cuneo anticiclonico, che porta buone notizie per il week-end, è favorita dalla nuova intrusione perturbata che vediamo iniziare a penetrare sui settori occidentali dell’Europa.
EUROPA ORIENTALE, brividi di freddo La cellula anticiclonica centrata sulla Scandinavia contribuisce a far giungere aria relativamente fredda, lungo il proprio bordo orientale, dalla Russia verso le nazioni orientali europee, ove viene alimentato un canale depressionario quasi stazionario, immediatamente a nord del Mar Nero, che rappresenta ancora la ferita inferta dall’affondo artico realizzatosi sul cuore del Continente nel finire della scorsa settimana. I contributi freddi da nord, uniti a condizioni meteo piuttosto ingarbugliate, favoriscono quindi temperature un po’ basse per la stagione: i valori diurni faticano persino a raggiungere i 10 gradi tra la Polonia, l’Ucraina e la Bielorussia.
*ITALIA IN PREDA ALLA VARIABILITÀ* Buona parte dell’Italia risente degli effetti della debole perturbazione giunta dalla Francia, i cui effetti sono molto modesti anche perché non si sono creati i presupposti per la genesi di un mulinello ciclonico degno di nota sui mari attorno alla Penisola. Le regioni settentrionali sono quelle più direttamente interessate dall’azione dell’ammasso nuvoloso di passaggio, tanto da dar luogo a piogge di un certo rilievo sul Triveneto.
Locali condizioni instabili si sono rivelate più vivaci in mattinata sul Mar Ligure e sull’Alto Adriatico, mentre in queste ore pomeridiane focolai temporaleschi di un certo rilievo stanno prendendo di mira alcune aree costiere della Toscana, come possiamo apprezzare dalla mappa della recente attività temporalesca. I disturbi nuvolosi risparmiano quasi del tutto le Isole Maggiori, maggiormente protette dalle propaggini settentrionali del promontorio anticiclonico di matrice sub-tropicale.