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Variabilità perturbata per Pasqua

di Giovanni Staiano
09 Apr 2004 - 08:56
in Senza categoria
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Nell'immagine (fonte www.turismo.fvg.it) veduta di Spilimbergo.
Ripetendo una configurazione barica vista varie volte nel trascorso semestre freddo, anche nella settimana che sta per terminare abbiamo avuto una espansione verso nord dell’alta pressione oceanica che ha favorito la discesa di aria fredda verso il Mediterraneo centrale. I fenomeni più significativi riscontrati tra martedì e mercoledì sono stati il foehn sul nordovest, il libeccio sulle regioni tirreniche e i temporali che, complice la minore altezza delle Alpi Orientali e la maggiore vicinanza al minimo barico, hanno interessato soprattutto mercoledì il Triveneto e l’est Lombardia, portando anche la neve a quota medio-bassa, come anche nei paesi limitrofi, Austria, Slovenia (neve anche a Lubiana) e Baviera.

Nelle zone non interessate a precipitazioni il calo termico, che in quota è stato molto significativo (giovedì mattina temperature -8°/-10°C sulle Alpi Orientali a 2000 metri), si è sentito solo relativamente al suolo.

Già ieri, giovedì 8 aprile, con il minimo barico principale ormai tra Polonia e Slovacchia, un ramo della corrente fredda si è diretto verso sudovest, andando a scavare una bassa pressione tra Andalusia e Atlante algerino. Nel suo movimento verso levante questa figura barica provoca sul suo bordo orientale un richiamo caldo che già sta avendo importanti effetti sulle temperature al centro-sud. Oggi, venerdì 9, la depressione sta subendo un approfondimento con il minimo di 1005 hPa esteso dal canale di Sicilia all’entroterra della Tunisia. S’intensifica l’azione calda nordafricana sul sud italiano, con isoterme a 850 hPa oltre i 10°C, fino a 16/18°C sulla parte sud della Sicilia, la regione più interessata dall’avvezione. Il contrasto termico con l’aria più fresca presente sul centro-nord e sul Mediterraneo occidentale favorisce un peggioramento, con precipitazioni meno probabili sull’estremo sud.

Domani, 10 aprile, il minimo barico si sarà portato sul Tirreno meridionale con la goccia fredda in quota che si trascinerà verso i Pirenei. L’Italia centro-meridionale avrà il culmine dell’ avvezione calda con fino a 18°/19°C a 850 hpa su Sicilia orientale e reggino, mentre la 5°C taglierà il paese tra Roma e Pescara e al nord avremo 1°/2°C alla stessa quota. Lungo la linea di confluenza fra le masse d’aria così diverse avremo i maggiori fenomeni, che interesseranno le regioni centrali e la Sardegna, ma nella seconda parte della giornata si trasferiranno sull’alto Adriatico.

A Pasqua la goccia fredda sarà tra le Baleari e la Sardegna, provocando diffusa instabilità. Si attenuerà (già dalla notte precdente) il richiamo sciroccale, con calo termico in 24 ore di 5°/6°C a 850 hpa nel centro-sud. Nel frattempo l’alta oceanica si estenderà gradualmente verso il centro Europa, determinando la frattura della saccatura fredda, che andrà in cut-off sul Mediterraneo centro-occidentale. Per Pasquetta ancora in azione il vortice in quota sull’Italia, con instabilità, specie pomeridiana.

Sabato 10 aprile al nord nuvoloso con cielo meno chiuso su Val d’Aosta, Valtellina e Riviera di Ponente. Precipitazioni distribuite irregolarmente, più insistenti sul Triveneto. Quota neve in rialzo fino a 1500 m su Alpi e Appennino. Temperature in lieve aumento, venti moderati da est su Triveneto e da NE in Liguria, deboli da est altrove.
Al mattino, molto nuvoloso sulle regioni centrali, con piogge frequenti, più intense sul versante tirrenico. Temporali su Sardegna, Lazio e rilievi abruzzesi/molisani. Nel corso della giornata, miglioramento con ampie schiarite sulla Sardegna poi anche sulle coste tirreniche, peggioramento sulle Marche. Temperature in salita, venti moderati a circolazione ciclonica, tendenti a ruotare ovunque da settentrione.
Al sud tempo perturbato su Campania e Basilicata tirrenica, con piogge frequenti, ma miglioramento nella serata. Altrove, variabilità con qualche precipitazioni sparsa. Tempo migliore sulla Sicilia sudorientale. Temperature in salita sulla Puglia e sulla Calabria ionica dove continuerà a spirare uno scirocco moderato, stazionarie o in lieve calo altrove.

Per Pasqua al nord variabilità perturbata, con nubi, piogge e temporali soprattutto dalla tarda mattinata, ad eccezione della Liguria, dove si vedrà più sole. Neve oltre i 1000-1100 m. Temperature stazionarie o in lieve calo in montagna, venti a prevalente componente orientale.
Nuvolosità irregolare al centro con schiarite ed annuvolamenti intensi associati a rovesci, anche temporaleschi, specie nel pomeriggio e sui rilievi tra Lazio, Abruzzo e Molise. Spruzzate di neve oltre 1100-1200 m. Temperature in diminuzione, venti moderati settentrionali.
Al mattino variabile al sud con squarci di sereno, tempo instabile nel pomeriggio, con rovesci e temporali, specie su Basilicata, Puglia e nord Calabria; possibili locali grandinate. Più sole sulla Sicilia meridionale. Temperature in calo. Venti in rotazione da N.

Pasquetta ancora instabile su tutta la Penisola. Non mancheranno piogge e temporali, specie sui rilievi, ma localmente anche sulle coste. Più sole sulle isole maggiori. Ventoso e fresco ovunque.

DOVE ANDIAMO
Pordenone, capoluogo di provincia del Friuli-Venezia Giulia, si trova in riva al Noncello (già Naone, da cui “Portus Naonis”, ricordo del tempo in cui si navigava per acque interne di qui alle lagune costiere). Di impronta veneziana, la parte antica è tuttora il signorile centro di quello che già nel XIX secolo era il più grosso polo industriale della regione, poi dilagato oltre le scomparse mura.

In questo fine settimana il tempo non sarà buono. Pioggia moderata sabato, con forse cessazione della stessa verso sera. Il vento sarà da est/nordest e le temperature minima/massima 7°/12°C. La Pasqua inizierà con nuvolosità irregolare, ma il tempo peggiorerà nel pomeriggio, con nubi cumuliformi che potranno dare qualche rovescio o temporale pomeridiano, mentre le temperature minima e massima saranno intorno 7° e 13°C. Più fresca (4°/5°C) la minima su lunedì.

La cucina è molto simile a quella della vicina Udine. Ritroviamo la brovada (rape bianche fermentate nelle vinacce e tagliate a strisce) col cotechino, la bisna (polenta gialla cui vengono aggiunti crauti acidi), i cialzons (ravioli), le salsicce alla griglia con polenta, la pinza (pane dolce), il pan zal (pane alla farina di mais). Dolce tipico la gubana. Forte la tradizione vitivinicola, con i numerosi vini Doc con indicazione “Grave del Friuli”: i rossi Merlot, Cabernet, Sauvignon, Pinot nero e i bianchi Tocai friulano, Pinot bianco e grigio, Verduzzo, Riesling, Sauvignon, Traminer.

Il porticato Corso Vittorio Emanuele è l’asse principale della città vecchia, fiancheggiato da interessanti case d’origine gotica, rinascimentale e barocca. Partendo da Piazza Cavour, punto focale della struttura urbanistica ottocentesca,. Troviamo subito casa Simoni e casa Odozzilli, quindi l’incrocio con Via del Cristo che conduce alla Chiesa di Santa Maria degli Angeli. Nuovamente sul Corso, ecco il settecentesco Palazzo Tinti, in stile veneziano, e sul lato opposto Palazzo Gregoris. Superata casa Vianello, decorata di affreschi, troviamo poi il settecentesco Palazzo Montereale-Mantica, sede della Camera di Commercio.

Chiude la prospettiva del Corso il Palazzo Comunale, gotica costruzione (1291-1365), con portico terreno e trifore; un avancorpo a torre incorpora un grande orologio cinquecentesco. A sinistra del Palazzo Comunale, Palazzo Ricchieri ospita il Museo Civico, con una Pinacoteca che accoglie dipinti dei secoli dal XIV al XIX, una sezione di scultura veneto-friulana, la Galleria d’Arte contemporanea, il gabinetto di disegni e stampe e la raccolta di arte applicata (oreficeria, ceramica). Nei pressi si trova il Duomo, costruzione tardogotica dei sec.XIV-XV, con facciata neoclassica incompiuta (1840) in cui è inserito un bel portale rinascimentale (1511). Isolato lo slanciato campanile romanico, con influenze gotiche (1219-1417).

Il Museo delle Scienze ha sede nel cinquecentesco Palazzo Amalteo, ma la sezione di paleontologia è ospitata nel vicino complesso espositivo dell’ex convento di San Francesco, quattrocentesco.

In provincia, Spilimbergo si trova su una terrazza appena a destra del Tagliamento. Il Duomo, al margine dell’abitato, è un edificio di linee gotiche, iniziato nel 1284 e terminato a metà del ‘300. Notevole l’organo, ricostruito nel 1981 su progetto antico, dopo il terremoto del 1976. Alla sinistra del Duomo, il Castello domina la valle del Tagliamento. Anch’esso restaurato dopo il sisma del 1976, è formato da un complesso di edifici gotici e rinascimentali.

Nei dintorni di Spilimbergo si osserva il particolare ambiente naturale dei magredi. La zona tra Livenza e Tagliamento si estende su 20000 ettari ed è costituita da conoidi alluvionali molto permeabili e aridi, con scarsa vegetazione spontanea e greti torrentizi ghiaiosi. Aree intensamente coltivate (cereali, foraggere) si trovano invece presso i centri abitati.

All’estremità occidentale della provincia si trova Sacile, definita “Giardino della Serenissima” o “Seconda Padova”. La dignità di chiese e palazzi e la plurisecolare vivacità artistica e culturale, specie in epoca rinascimentale, giustificano queste definizioni delle cittadina, ancora affascinante nelle sue numerose vie porticate e nei palazzi nobiliari che s’affacciano sull’acqua del Livenza, dando un marcato carattere veneziano al borgo. Centro della cittadina la Piazza del Popolo, con la Loggia Comunale trecentesca, più volte rimaneggiata. Interessante il Duomo, costruzione gotica quattrocentesca, fiancheggiata da campanile del ‘500.

Auguri di una serena Pasqua a tutti i lettori del Meteogiornale.

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