Chi non abita in Valle Padana non ha una reale visione del clima di tale area. Oggi vi parleremo della Valle Padana centro occidentale, l’area meno ventilata d’Italia e d’Europa.
Nel video, condizioni meteo non infrequenti in un periodo freddo inverale in Val Padana.
Da queste parti da fine Autunno e poi d’Inverno, la circolazione atmosferica dei bassi strati dell’atmosfera, dove ci sono città, paesi e campagne, si blocca, rimane statica, quasi immobile, mentre in quota si alternano nubi e schiarite.
Nello strato d’aria più prossimo al suolo si percepisce appena il mutare delle condizioni meteo.
Quando il tempo migliora, sovente giunge la nebbia che si somma al cielo coperto e plumbeo, composto da vari strati di nubi che creano oscurità, così che anche in pieno giorno, all’interno degli edifici si tengono le luci accese.
Quando giunge il nuovo peggioramento del tempo, torna a cadere la pioggia, la nebbia si dirada un po’ sino a divenire, nei casi migliori, solo densa foschia. Ma l’aria è satura di umidità.
Le piogge sono generalmente leggere e continue, e sovente, nelle situazioni migliori, piove per 24 ore senza sosta, mentre nei periodi più perturbati, piove senza interruzione per due o tre giorni.
Nel frattempo in Valle Padana si autogenera il freddo. Infatti salendo nei monti e i colli attorno alla pianura, il clima non di rado è più mite, e magari si ha anche la fortuna di osservare un pallido sole. Ma quando si torna in Valle Padana regna il tempo grigio e spettrale, che circa 20 milioni di italiani vivono per tre mesi all’anno.
Non di rado, in dicembre giunge il vero freddo, specie dopo metà mese, e allora il grigiore si tinge anche di bianco per la neve, la brina, la galaverna.
Anche se in Valle Padana i giorni di neve non sono numerosissimi, la permanenza media al suolo della neve può superare i 20 giorni, ed in certe annate anche molto più.
Con la neve al suolo la temperatura si abbassa ulteriormente, la nebbia diventa impenetrabile. Lo strato d’aria molto fredda permane anche se in quota soffiano i venti da sud, e quando transita una perturbazione può tornare a nevicare, e poi piovere anche con una temperatura prossima a 0°C.
A volte piove con temperature sotto gli 0°C e si forma il gelicidio, la pioggia che gela.
Per rivedere il sole è quasi sempre indispensabile che giunga con irruenza aria fredda da nord, che scalzi la massa d’aria umida e fredda. Questo genera il föhn o favonio, un vento adiabatico, ovvero discendente dalle Alpi che si surriscalda ed è secchissimo.
In Val Padana quando arriva aria fredda, succede il contrario che nel resto d’Italia e delle Alpi, la temperatura tende a salire rispetto al periodo precedente, e si ha la sensazione che le previsioni meteo siano sbagliate.
Durante il föhn o favonio si osserva il ritorno del sole, il cielo diventa blu cobalto, la visibilità diventa eccezionale e può anche raggiungere i 100 km.
E in qualche giorno, due, tre al massimo, si torna alle condizioni precedenti: il föhn cessa, l’aria fredda si stabilizza nei bassi strati dell’atmosfera, e la temperatura crolla verso il basso. Tornano nubi e nebbie e il ghiaccio. Il freddo diventa subito intenso, specie con la nebbia…