L’ondata di calore che sta investendo l’Italia sembra nulla se raffrontata con quella che si sta abbattendo negli Stati Uniti. Secondo i dati della US National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), la scorsa settimana sono stati demoliti più di 2 mila record di temperatura.
Un dato impressionante, che si traduce in una valore termico da record ogni cinque minuti. Il tutto va a sommarsi alle rilevazioni precedenti, che pongono il mese di Giugno come uno tra i più caldi della storia: nell’arco dei 30 giorni sono stati registrati 3.200 record termici.
Il caldo ha afflitto soprattutto gli Stati centrali: 237 i record di calore registrati in Texas, 226 in Colorado, 164 in Kansas, 126 in Missouri 126 e 115 in Arkansas. Di contro, negli Stati orientali la scorsa settimana è stata piuttosto fresca e perturbata. Tempeste di inaudita violenza hanno causato danni ingenti e ucciso almeno 22 persone.
Caldo insolito
L’esperto del NOAA Alex Sosnowski, ha dichiarato che registrare un così elevato numero di record è a dir poco insolito. Secondo i ricercatori, il motivo principale è la precoce scomparsa del manto nevoso sulle pianure americane alla fine dell’inverno. Il calore del sole, invece che sciogliere la neve, ha riscaldato il terreno che a sua volta ha provocato un rapido aumento della temperatura dell’aria. Tra gli effetti più evidenti del precoce riscaldamento c’è la maturazione precoce dei cereali, in netto anticipo rispetto al passato.
“Ecco gli effetti evidenti del riscaldamento globale”, dice il professore di Scienze della Terra presso l’Università di Arizona, Jonathan Overpeck. “E’ quanto sosteniamo io e altri illustri climatologi da un po’ di tempo a questa parte”.