I modelli matematici a carattere stagionale non hanno per ora una grande affidabilità, anche se molti miglioramenti sono stati apportati negli ultimi anni.
Essi basano la loro previsione sull’andamento delle correnti oceaniche, e delle zone di oceano più calde o più fredde della norma, in quanto sono queste che determinano la prevalenza del tempo su di una determinato Continente.
Le perturbazioni atmosferiche si generano infatti sopra gli Oceani, ed è dal mare che prelevano la quantità di umidità sufficiente per generare nubi e precipitazioni, quindi, in definitiva, la loro importanza ai fini di una previsione è fondamentale.
Anche perché gli Oceani mutano con lentezza, al contrario della nostra ribollente atmosfera, per cui sono in grado di influenzare con le loro variazioni il clima di vaste porzioni del nostro Pianeta per una o più stagioni consecutive.
Ma esaminiamo cosa è successo nel corso dell’Autunno.
I modelli di previsione stagionale, erano abbastanza sicuri dell’arrivo di un Inverno molto freddo e perturbato in area europea, e mediterranea in particolare.
Verso ottobre, tuttavia, l’avvento di un Nino moderatamente forte ha sconvolto tali modelli.
El Nino, lo ricordiamo, è un fenomeno di riscaldamento delle acque superficiali equatoriali peruviane, che si chiama così in quanto raggiunge solitamente i propri massimi nel corso del periodo Natalizio, in coincidenza dell’arrivo del “Nino” (Bambino) Gesù.
L’influenza del Nino sulle zone circostanti è molto forte: il clima peruviano e di molte Nazioni dell’America Latina viene sconvolto dagli eventi più robusti, e si discute molto anche sull’influenza di tale fenomeno su zone molto lontane da essa.
Si discute molto sull’azione mitigatrice del Nino sul panorama mediterraneo, posto a così grande distanza dall’Oceano Pacifico Equatoriale.
Eppure, quest’anno l’influenza c’è stata, il modello di previsione stagionale del Meteoffice britannico, ad esempio, nel mese di novembre, dopo aver recepito la presenza di un Nino moderatamente forte, ha mutato completamente le previsioni per l’Inverno, passando da una stagione rigida e nevosa ad un’altra mite ed anticiclonica, ed ha avuto ragione!
Adesso, repentinamente, è apparso il fenomeno opposto al Nino, ovverosia La Nina, un raffreddamento anomalo delle acque equatoriali peruviane.
Anche questa comparsa non era stata ben prevista, in realtà il fenomeno appare già forte ed in ulteriore rafforzamento, tanto che sembra perdurare per molti mesi.
La Nina dovrebbe permanere almeno fino ad ottobre – novembre, poi, mentre alcuni modelli ne delineano la persistenza anche per il prossimo anno, altri prevedono l’arrivo di un altro Nino per l’Aprile 2008.
Per quanto riguarda la possibilità che l’Estate 2007 possa essere calda ed assolata come quella del 2003, sempre ammesso che le cause dipendano da questo fenomeno lontano, possiamo osservare che El Nino 2003 fu più intenso di quello 2007, e si prolungò praticamente per tutto il corso dell’anno.
Quest’anno El Nino è decaduto rapidamente, lasciando posto ad una vigorosa Nina.
Le probabilità che l’Estate possa essere un bis del 2003 sarebbero quindi piuttosto scarse, tuttavia nel campo della meteorologia, specie quella a lunghissimo termine, non vi sono mai certezze assolute, ma solo probabilità.