Abbiamo analizzato il modello di Reading ed idealmente sovrapposta la sua soluzione con quello di altre elaborazioni. Il risultato che ne scaturisce è univoco: già a partire dalle prossime 48 h. perderà vigore questa azione complessa dei vortici atlantici. Un primo effetto sarà quello di disporre una risposta ad un cavo d’onda creando in opposizione un promontorio in corrispondenza del Mediterraneo centrale. Situazione quindi poco evolutiva per quanto concerne le nostre regioni, mentre vi sarà un netto rinforzo dei venti, sino a burrasca, sulle coste della Bretagna e dell’intera Inghilterra ove si disporranno correnti sud-occidentali molto intese accompagnate da forti precipitazioni.
Il fattore scatenante rimane sempre di matrice atlantica, mente il Mediterraneo, come già annunciato in precedenti editoriali, entrerà sotto la copertura di un anticlone continentale con matrice sub tropicale caratterizzato da una blanda circolazione.
In pratica la situazione si mostra poco evolutiva e rimarrà tale, seguendo pressoché lo stesso schema, anche per gli inizi del mese prossimo. Addirittura, questa bolla d’aria stabilizzante, si sposterà, allungandosi, verso il settore russo e fungerà da barriera ai fronti provenienti dal vicino Atlantico.
Non si intravede, al momento, nessuna soluzione in controtendenza ed il tempo rimarrà “indolente” ed a tratti nebbioso nelle pianure del nord e nelle valli del centro.
Possiamo solo, ma rimane una debole ipotesi, sperare in una evoluzione dell’Hp sopra descritto in direzione dei Paesi finnici, zona dalla quale potrebbe partire un flusso freddo di matrice continentale che potrebbe dirigersi verso la parte centro orientale del Mediterraneo. Escludiamo, al momento, “onirici” attacchi freddi o avvezioni provenienti da nord ovest. Tale situazione non è foriera di fronti polari marittimi.