Neve, vento, freddo, pioggia, le ire del tempo si sono accanite sull’Italia in questo “scoppiettante” finale di novembre.
Dal Veneto alla Puglia, dalla Lombardia alla Campania e alla Sardegna, non sono mancate le situazioni che non è azzardato definire anomale per il mese di novembre, il mese che ci traghetta dal mite autunno al freddo inverno.
Novembre è il mese in cui la temperatura cala più bruscamente, pertanto non è raro che a periodi miti sciroccali si alternino periodi freddi dalle spiccate caratteristiche invernale, tuttavia l’episiodio di freddo e maltempo che sta condizionando il tempo sulla nostra Penisola da ormai una settimana, non è usuale.
Facciamo in questo articolo un breve resoconto dei fatti più salienti, lasciando ad episodio concluso il compito di un’analisi più completa.
Neve
La neve è caduta copiosa prima sull’Appennino centro-meridionale, poi sul nord, prediligendo la dorsale appenninica tosco-emiliana e il Nord-Est, ma non mancando nemmeno in Lombardia. In una prima fase, quella dominata dalle fredde correnti orientali pilotate da una depressione di origine balcanica, ad essere più colpito è stato il versante adriatico. La neve è scesa copiosa su Campobasso, sull’Appennino umbro-marchigiano, sulla Puglia fino a quote basse.
Successivamente, l’entrata franca dell’aria artico-marittimo, sfruttando anche il freddo accumulato al suolo nei giorni precedenti, ha causato le nevicate al nord, copiose sull’Emilia fino al piano, in città come Modena o Bologna, e molto abbondante sull’Appennino. La neve ha raggiunto le pianure del Veneto, e le città incastonate tra i colli come Vicenza, per non dire di quelle in mezzo alle montagne come Belluno. Ma la neve, sebbene non abbondante, è caduta anche a Milano e in Brianza, a Bergamo e Brescia, in tutta la bassa Lombardia, province di Pavia, Cremona e Mantova. In Piemonte nevicate soprattutto nella zona appenniniche, così come in Liguria, dove è caduta abbondante in Val d’Aveto. Qualche fiocco si è visto fino alla periferia genovese.
In alcune zone, per durata dell’evento e quantità della neve caduta, si è trattato di un evento, in novembre, raro.
Piogge
Una depressione ad ovest dell’Italia ha attivato correnti di libeccio sui versanti occidentali che hanno causato un notevole aumento della temperatura in quota. Forti piogge si sono concentrate su Lazio, Umbria e Toscana. Queste, unite alla fusione della neve sui monti, hanno causato le piene dei fiumi e dei torrenti che scendono dall’Appennino, sia sul versante occidentale, che su quello orientale. Situazioni critiche, con fiumi esondati, sono state segnalate nelle Marche settentrionali, in Toscana, nel Lazio settentrionale. Forti rovesci anche di di grandine o neve tonda, con nubifragi localizzati (ad esempio su Viterbo), sono stati originati dal contatto tra quest’aria più calda con quella freddissima artica in quota che scendeva da nord.
Di seguito i dati sulle precipitazioni nell’ultima settimana espressi in millimetri derivanti dai bollettini synop:
S. Maria Di Leuca 77, Campobasso 73 (in gran parte neve), Napoli 68, Olbia 66.2, Alghero 64.4, Pescara 64.2, Grazzanise (Caserta) 62.6, Capri 61.2, Marina Di Ginosa 60.4, Ponza 60.4, Pisa 59, Lamezia Terme 57, Decimomannu (cagliaritano) 55.4, Trieste 55, Cervia 53, Capo Palinuro (Cilento) 49.6, Arezzo 42.6, Palermo Boccadifalco 40, Amendola 38.8, Falconara 36.4, Roma Fiumicino 36.2, Firenze 36.
Temperature
Non dimentichiamo le temperature, che, per il periodo in corso sono state molto basse. In Evidenza Campobasso con tre giornate di ghiaccio consecutive tra il 22 e il 24 del mese, vale a dire giornate in cui la temperatura non ha mai superato gli 0°C. Giornata di ghiaccio il 25 a Vicenza, temperature massime comunque molto basse nel resto della Pianura Padana centro-orientale. A Brescia tra il 25 e il 27 novembre la temperatura è sempre rimasta sotto i +2°C, con una punta estrema negativa di -4.8°C. Da segnalare ancora i -6°C di Novara, i -5.4°C di Udine, i -4.2°C di Verona Villafranca, i -3.9°C di Firenze, i -2.8°C di Lecce Galatina (record trentennale per novembre), i -2.5°C di Pescara, tutte temperature che possono essere considerate anomale per il mese in corso. E da non scordare sono i -10.6°C di Aosta, record trentennale per la cittadina valdostana.
Complessivamente in Italia l’anomalia termica negativa di questa terza decade di novembre, nonostante un rialzo termico consistente al Centro-Sud negli ultimi giorni, si sta avvicinando ai 3°C, ed è andata a pareggiare l’anomalia positiva della prima parte del mese.
Lasciamo ad altro articolo di approfondimento un’analisi più accurata ed un giudizio sull’entità di questa ondata di freddo.