Dobbiamo necessariamente varcare i confini nostrani per carpire elementi utili all’analisi odierna. I primi cenni dell’imminente cambiamento li osserviamo sulla Francia, ove la parte avanzata di un sistema perturbato sta causando diversi temporali. Spingendoci più a nord, sempre in direzione ovest, osserviamo la presenza di un mulinello ciclonico a ridosso dell’Irlanda. Un altro ancora è vicino all’Islanda ed entrambi testimoniano l’imminente cedimento della struttura anticiclonica.
Dopo aver dato un colpo di reni, l’Alta Pressione sarà costretta ad arretrare e rifugiarsi più a sud. Una volta che le depressioni saranno transitate sull’Europa occidentale, si aprirà un varco nel quale proverà ad infilarsi. E riuscirà nell’intento, fino addirittura ad espandersi nuovamente nelle nostre regioni determinando un netto miglioramento. Ma stiamo già procedendo oltre, stiamo ipotizzando scenari successivi all’imminente peggioramento e a dire il vero hanno un’alta probabilità di realizzazione.
Ora, ovvio, è giusto concentrarsi sull’ingresso della perturbazione atlantica perché servirà a disperdere tutto quel calore in eccesso accumulatosi a seguito di giorni e giorni di dominio anticiclonico. Una parte verrà utilizzato e successivamente dissipato a seguito delle precipitazioni. Un’altra sarà spazzata via dai venti prima da ovest e poi da nord. Inevitabile, quindi, che le temperature registrino un forte calo. Quanto? Anche di 10-12 gradi. Una volta rientrati in un range che potremo definire “normale”, si scenderà al di sotto della norma.
I primi sintomi influenzali li avremo sabato. Si comincerà dal Nord, ove i venti si disporranno dai quadranti meridionali e crescerà la nuvolosità. Le precipitazioni, spesso temporalesche, cominceranno ad interessare le Alpi ed entro sera dovrebbero propagarsi progressivamente alla Val Padana. Sempre di sera è previsto un consistente peggioramento nel Levante Ligure. Nelle altre regioni, al di là di innocue velature sul Centro Italia, continuerà il bel tempo.
E’ domenica che comincerà il maltempo. Di mattina gran parte dell’Italia Settentrionale sarà attraversata da piogge, acquazzoni, qualche temporale e colpi di vento. Le precipitazioni potranno risultare forti, tanto da non escludere locali nubifragi. Dal pomeriggio cominceranno a stazionare nel Triveneto, mentre ad ovest – complice il progressivo ingresso d’aria secca dai quadranti settentrionali – si registrerà un lento miglioramento.
L’impulso perturbato avrà modo di coinvolgere parzialmente il Centro Italia e la Sardegna. Le precipitazione di maggiore intensità si registreranno nell’alta Toscana, altrove – Lazio, Umbria e Sardegna – prevarrà una certa instabilità. Non è escluso che alcuni acquazzoni riescano a propagarsi nel nord delle Marche, ma diciamo che nelle regioni del medio versante Adriatico il forte Libeccio innescherà venti secchi di caduta dall’Appennino. Per questa ragione prevediamo un temporaneo rialzo termico lungo le aree costiere.
Il Sud resterà in attesa, registrando sì un intensificazione del vento ma in condizioni di cieli sereni o poco nuvolosi.
Da lunedì assisteremo allo scivolamento della massa perturbata in direzione sud. I venti si orienteranno gradualmente dai quadranti settentrionali, producendo un sensibile calo termico. L’instabilità, forte, si focalizzerà prima su Marche, Abruzzo, Molise e Mezzogiorno, poi soltanto al Sud Italia. Contemporaneamente le regioni occidentali saranno raggiunte da una propaggine anticiclonica. Il miglioramento coinvolgerà prima l’Italia Settentrionale, in seguito le Centrali tirreniche e la Sardegna.