Non si è ripetuto, nel corso della stagione invernale sudamericana del 2008, quanto accadde durante l’anno 2007, che è rimasto famoso per le sue temperature – record di freddo e per le continue bufere di neve anche a latitudini inusuali.
La stagione invernale 2008 è stata al contrario piuttosto mite, per il Continente Sudamericano.
In Argentina Buenos Aires ha fatto registrare uno scarto complessivo, dei tre mesi invernali, di +1,2°C rispetto alla norma, e con precipitazioni in netto deficit, pari a 77,0 mm totali contro una norma estiva di 149 mm.
Ugualmente calda e secca la stagione invernale di Parana, dove sono caduti solamente 18,6 mm di pioggia contro un totale medio di 85 mm, mentre le temperature sono state superiori alla norma di ben +1,77°C.
Rare le gelate: a Buenos Aires il termometro è sceso solo 4 volte, faticosamente, al di sotto dello zero.
Ma anche in Uruguay Montevideo, la Capitale, ha registrato una temperatura media più alta della norma di +0,89°C, anche se le precipitazioni non sono in questo caso mancate, rimanendo nella norma di circa 220 mm.
Più all’interno, Salto, sempre in Uruguay, ha registrato una media invernale superiore alla norma di +0,42°C, con piogge inferiori alla norma di circa il 20%.
La “fredda” località brasiliana di Santa Maria ha visto il termometro andare sotto lo zero solo due volte, in Giugno, nel corso dell’intera stagione invernale, che si è conclusa con uno scarto termico dalla norma di +0,5°C.
In questo caso le abbondanti piogge, pari a circa 420 mm, hanno uguagliato la norma invernale.
Assuncion, in Paraguay, ha visto temperature molto miti in Inverno, conclusosi senza gelate e con +1,6°C di scarto termico.
La Capitale Cilena di Santiago, ha visto concludersi la stagione invernale con uno scarto dalla norma di +0,8°C, e 139 mm di pioggia contro una norma stagionale di 175 mm.
Molto caldo anche in Perù, dove le temperature invernali sono state superiori alla norma di ben +1,73°C nella località di Chiclayo.
Dunque un inverno sudamericano che ha deluso senz’altro le aspettative, dopo la grande invernata dello scorso anno, tanto che il fatto risulta ben visibile dall’andamento dei Ghiacci Antartici, lo scorso anno fortemente più estesi della norma, mentre quest’anno al momento siamo circa 200 mila kmq in meno della normale espansione stagionale.
Le cause: come lo scorso anno la forte Nina è stata la principale imputata del notevole raffreddamento dell’Emisfero Meridionale, quest’anno l’indebolimento della Nina, e la comparsa di un debole Nino ha favorito un tipo di circolazione opposta, con scarse invasioni di aria fredda antartica sul Continente Sudamericano.