A Giresun, in Turchia (sul Mar Nero), 20°C la minima di lunedì 19 dicembre. Alta, 16°C, anche la minima di Trabzon, entrambe sotto l’effetto di venti tiepidi meridionali, ulteriormente riscaldati per effetto favonico. Sulla costa mediterranea, infatti, “solo” 12°C la minima ad Antalya e Finike. La risposta calda sull’Egeo orientale si contrappone alla discesa fredda sui Balcani, Grecia compresa. Nel paese ellenico, queste alcune minime significative: Kastoria (m 600) -6°C, Salonicco e Larissa 0°C, Kalamata (nel sud del Peloponneso) 3°C.
Gran caldo lunedì 19 dicembre in Senegal , vicino ai 40°C nell’interno e, fatto raro, molto caldo anche sulla costa. 39°C di massima a Kaolack e Diourbel, 38°C a Saint Lous, Matam e Dakar. Si è avuto un fenomeno simile ai disastrosi venti di Santa Ana in California (cosi secchi che sempre vengono accompagnati da incendi disastrosi), quando i venti del deserto si orientano soffiando con decisione verso la costa.
Un gran caldo ha “arrostito” la parte sudorientale dello stato australiano dell’Australia Occidentale lo scorso lunedì. A Eyre Madura, per esempio, sono stati sfiorati i 48°C a metà pomeriggio, mentre la media delle massime della seconda decade di dicembre è 24°C. Molto alta la temperatura massima anche a Rawlinna Balgair, dove i 46°C registrati sono 14°C più della media del periodo.
Freddo in Laos e nel nord della Thailandia. In quest’ultima, 10°-12°C le minime nel nord-nordest (10°C a Chiang Rai, 11°C a Sakhon Nakhon, 12°C a Nan). In Laos minima 12°C a Vientiane, Già a 1000 metri, nel Plaine des Jarres, sempre in Laos, solo 1°C. 11°C la minima anche ad Hanoi, nel nord del Vietnam (media delle minime di dicembre 16°C).
Lunedì, il ciclone tropicale 07B si trovava al largo dell’India sudorientale, sulle acque del Golfo del Bengala sudoccidentale. Il ciclone era accompagnato da venti sostenuti intorno alle 50 miglia orarie, che spiravano intorno a un centro posizionato 190 miglia a est-sudest di Chennai (Madras). La tempesta, in movimento verso nord-nordovest a sole 2 miglia orarie, era prevista in movimento verso nord e in indebolimento nelle successive 36-48 ore, continuando a rimanere, con l’occhio, in mare aperto, ma avvicinandosi leggermente alla costa, con i suoi intensi rovesci e le forti raffiche di vento. 24 ore dopo la previsione era sostanzialmente confermata, con 07B leggermente indebolita e diretta verso nord, con la prospettiva di interessare marginalmente la costa poco a nord di Vishakhapatnam non prima delle prime ore (ora GMT) di giovedì 22.
Una “tropical storm” si trovava lunedì al largo dell’Indocina. Centrata 285 miglia a est-sudest di Ho Chi Minh City (già Saigon), nel sud del Vietnam. Con venti sostenuti fino a 45 miglia orarie, la tempesta si muoveva verso ovest-nordovest a 7 miglia orarie. Il ciclone era previsto in movimento verso ovest nei due-tre giorni successivi. Su questa prevista traiettoria, il “cuore” della tempesta avrebbe dovuto attraversare l’estremo sud del Vietnam nelle prime ore di mercoledì. Anche il sud della Cambogia rischiava di essere interessato da intense piogge e forti venti rafficosi. Poco più di 24 ore dopo, però, la tempesta ha perso molta della sua energia, tuttavia è ancora potenzialmente in grado di dare luogo a piogge localmente intense nel sud del Vietnam. Alle 6 GMT di mercoledì 21 essa dovrebbe essere centrata a 8,4°N 106,0°E, appunto non lontana dalla punta meridionale del Vietnam, con status di depressione tropicale (venti sostenuti non superiori a 25 miglia orarie).