L’elemento saliente a breve termine.
L’Italia risulterà complessivamente spaccata in due: il Settentrione alle prese con temperature sotto media ed occasioni per nevicate anche al piano; il Centro Sud interessato da umide correnti Sud occidentali, foriere di piogge e abbondanti navicate in montagna.
L’elemento saliente a medio termine.
Una vasta depressione a carattere freddo si spingerà sulle regioni dell’Europa Centrale, influenzando il tempo fin sul bacino del Mediterraneo. Lo schema, tuttavia, sarà semrpe lo stesso, con piogge e neve al Nord, moderato maltempo al Centro Sud.
L’elemento saliente a lungo termine.
L’alta pressione delle Azzorre tenderà ad allungarsi lungo i meridiani e contemporaneamente a schiacciarsi verso Nordest, in direzione dell’anticiclone dinamico presente sulla Russia Europea.
Il trend a lungo termine:
nuovo freddo in arrivo? Pare di sì. Il suddetto movimento dell’anticiclone oceanico porterebbe all’isolamento di una vasta depressione tra l’Europa Centro orientale ed il bacino del Mediterraneo, con nuovi possibili apporti freddi di matrice continentale.
Elementi di incertezza:
risiedono nell’effettiva disposizione della sopracitata depressione, direttamente dipendente dai movimento dell’Azzorriano. Gli effetti traducibili potrebbero variare notevolmente in termini di freddo e precipitazioni.
Fattori di normalità climatica:
le abbondanti precipitazioni che stanno interessando molte delle nostre regioni rientrano in un trend climatico in media con l’andamento stagionale. L’eccezione è rappresentata dall’entità delle piogge così come dal freddo che persiste da circa una settimana nelle regioni del Nord Italia.
Focus: evoluzione sino al 13 dicembre 2005
I modelli matematici di previsione indicano un progressivo raffreddamento dell’Europa Centro Orientale, complice la spinta verso Nordest dell’alta delle Azzorre. Sulla nostra Penisola potrebbero pertanto attivarsi correnti più fredde di matrice continentale che, associate al calo termico, darebbero vita ad una nuova recrudscenza invernale su buona parte dello stivale.
Le regioni che in un primo momento risentirebbero maggiormente di siffatta evoluzione sarebbero quelle del Nordest e tutto il versante adriatico.
Evoluzione sino al 18 dicembre 2005
La fase successiva potrebbe portare ad una nuova ondulazione delle correnti d’alta quota con ingresso di onda artico marittima sul Mediterraneo centrale, con conseguente peggioramento diretto ai versanti di Ponente ed occasioni per nuove nevicate a quote medie.
In conclusione.
Crediamo che quanto proposto oggi in sede di analisi abbia una percentuale di accadimento relativamente alta, soprattutto la prima fase conducente alla data del 13 dicembre. È vero che sui Paesi dell’Est non ci sarà quel serbatoio freddo capace di portare il gran gelo sull’Italia, ma è altrettanto vero che si assisterà probabilmente ad un raffreddamento progressivo ma incisivo.