L’evoluzione generale
Rispetto a quanto abbiamo proposto ieri vi sono poche differenze, almeno dal punto di vista delle figure bariche presenti sull’Europa. Quel che sembra leggermente differente è la disposizione che le stesse sembrano voler intraprendere, con effetti assai diversi a seconda dei possibili movimenti. Si intravede sempre la possibilità che una seconda profonda ondulazione raggiunga la parte meridionale del continente intorno alla metà del nuovo mese. Vediamo perché.
Il tempo previsto in Europa e sull’Italia
Dopo la goccia fredda prevista per la prossima settimana il tempo osserverà un nuovo miglioramento per via dell’espansione verso Ovest dell’alta pressione delle Azzorre, aiutata dall’altro anticiclone presente sui Paesi dell’Est Europa. Ecco quindi che si potrebbe avere la formazione di un ponte garante di tempo stabile e relativamente mite.
Il proseguo pare piuttosto incerto, tuttavia si intravedono dei segnali che lasciano presagire una nuova profonda ondulazione delle correnti d’alta quota in direzione del Mediteremo Centro occidentale. Il perché è riconducibile a quanto espresso ieri, ossia alla rottura del ponte alto pressorio presente sull’Europa Centrale.
A quel punto si avrebbe lo spostamento delle due figure anticicloniche nella medesima posizione osservabile oramai da tempo: una ad Est e l’altra ad Ovest del nostro stivale. In tal modo ci ritroveremo nuovamente all’interno di una palude barica possibile terra di conquista per le velleitarie discese più fredde.
L’elemento che ancora non può essere svelato riguarda l’effettiva posizione assunta dall’anticiclone oceanico. Se difatti lo si dovesse ritrovare in pieno Oceano Atlantico, ecco che allora sussisterebbe la possibilità che l’ondulazione possa dirigersi principalmente verso la Penisola Iberica, con possibile enfatizzazione mite sulle nostre regioni. Ma se la posizione dovesse invece essere più spostata verso Est, ecco che l’Italia si ritroverebbe sotto la seconda importante goccia fredda del mese di ottobre.
In conclusione
Ciò che vogliamo portare all’attenzione dei lettori è la presenza costante di gocce fredde a rompere quella quiete anticiclonica che apre non voler abbandonare parte del continente a favore dell’autunno. Tuttavia vi sono degli elementi che lasciano presagire discese fredde via via più incisive, in grado poi di catapultare la Penisola in un tipo di clima tendente al tardo autunnale più che ad una fase di normale inizio stagione.