L’intrusione del vortice polare sull’Europa nella settimana che si va a concludere è stata veramente notevole, portando su tutta l’Europa centro-occidentale maltempo e, sul bordo occidentale della vasta depressione, anche freddo. Le Isole Britanniche hanno visto di nuovo cadere la neve già sotto i 1000 metri, ma anche sui rilievi settentrionali spagnoli e, in Italia, nella solita enclave fredda del cuneese, la neve si è rivista a quote piuttosto basse. Al contrario sul lato orientale aria calda è risalita fino al nord Europa, facendo superare i 25°C di massima nelle capitali baltiche e in Finlandia e i 20°C sul Mar Bianco.
Dopo il “clou” del cattivo tempo tra martedì e mercoledì, con il sud meno colpito, mentre nord, Toscana e Sardegna sono state le regioni con il tempo peggiore, le correnti sul Mediterraneo occidentale si sono disposte con componente prevalentemente occidentale, grazie all’ulteriore arretramento verso ovest del baricentro dell’alta oceanica che ha permesso all’aria fredda di scendere non più diretta verso il Golfo di Biscaglia, il nord iberico e la porta di Carcassonne, ma più a ovest, ritornando poi fresca da W verso il Mediterraneo centrale.
L’incunearsi della depressione da W verso E nel cuore dell’Europa ha sospinto l’aria calda risalita sul lato orientale della depressione verso la Scandinavia, dove si è isolata una cellula di alta pressione, che sta favorendo temperature molto elevate sulla regione.
Si è entrati per l’Italia, con le isobare più distanziate e la pressione (che mercoledì era sotto i 1000 hpa praticamente in tutta Italia) un po’ più alta, ma con curvatura ancora ciclonica delle correnti, soprattutto in quota e al centro-nord, condizioni quindi favorevoli a spiccata instabilità, con nuvolosità e fenomeni che oggi saranno ancora presenti su quasi tutte le regioni, più probabili nelle ore calde e sui rilievi.
Domani, 8 maggio, il tempo comincerà gradualmente a migliorare. L’anticiclone scandinavo frenerà la sua spinta verso nord e comincerà a spostarsi, con moto retrogrado, verso l’Atlantico. La saccatura comincerà a perdere colpi per mancanza di alimentazione e i geopotenziali sul Mediterraneo cominceranno a risalire. I cieli si apriranno gradualmente e il sole farà capolino su tutte le regioni, con miglioramento più lento al sud. Le temperature saranno in aumento lieve al centro e al sud per il maggiore soleggiamento mentre al nord l’aumento sarà minimo e si rimarrà su valori inferiori alle medie del periodo.
Domenica l’anticiclone scandinavo cambierà ancora posizione collocando i massimi sulla Groenlandia. La saccatura, in via di esaurimento, interesserà ancora le nostre regioni e porterà condizioni di tempo variabile nelle zone alpine e prealpine. Meglio altrove tranne nubi e piogge residue sull’estremo sud e la Sicilia, in via di attenuazione durante il corso della giornata. I termometri saliranno, e continueranno a farlo lunedì, ma una nuova depressione sulla Spagna sarà su di noi verso metà settimana.
Il dettaglio previsionale per sabato 8 maggio indica, per il nord, tempo bello al mattino su Riviera di Ponente, Piemonte e Val d’Aosta, variabile su ovest Lombardia, nuvoloso sulle altre zone con piogge su Riviera di Levante (specie nello spezzino), Alpi, Prealpi e Triveneto. Rovesci anche intensi sulla Valtellina; nevicate oltre 1500 m. Nel pomeriggio moderata attività cumuliforme con rovesci possibili ovunque, miglioramento dalla serata. Temperature stazionarie le minime, in salita lieve le massime.
Nuvolosità variabile al centro con piogge sparse di moderata intensità. Rovesci sulle coste tirreniche e in Appennino, tempo più asciutto su est Sardegna, cagliaritano e litorali adriatici. In serata, netto miglioramento sull’isola, il Lazio e la Toscana con temporali residui su Versilia e Apuane. Nella notte rasserena anche sulle altre regioni. Temperature stazionarie le minime, in aumento le massime.
Peggioramento già al mattino al sud con piogge sparse su Campania, Basilicata, Calabria e Puglia, in trasferimento alle altre regioni. Nubi più irregolari altrove con bassa probabilità di pioggia. Nella sera/notte passaggio perturbato su Cilento, sud Basilicata, Puglia (foggiano più sereno), Calabria, Sicilia. Temperature stazionarie le minime, in aumento le massime.
Venti moderati occidentali su tutta Italia.
Domenica 9 maggio al nord prevalenza di sole ovunque con annuvolamenti pomeridiani sulle Alpi, specie Orientali, dove non si escludono brevi rovesci, anche nevosi oltre i 1600 metri. Temperature in aumento.
Giornata di sole anche al centro con addensamenti cumuliformi sull’Appennino nelle ore centrali e del pomeriggio. Addensamenti residui al mattino anche sul sud Sardegna. Temperature in aumento.
Al sud cielo da parzialmente nuvoloso a nuvoloso, con nubi più intense sul settore jonico dove saranno probabili locali piogge, anche a carattere di rovescio. Dal pomeriggio, deciso miglioramento con schiarite sempre più ampie ovunque e cessazione definitiva dei fenomeni in serata. Temperatura in aumento.
Venti ancora occidentali ovunque, ma in indebolimento.
Tendenza per lunedì: variabilità al nord con deboli piogge sparse, bel tempo al centro-sud, con temperature in ulteriore aumento.
DOVE ANDIAMO
Il principale centro sul Golfo del Tigullio è Rapallo, in un paesaggio di verdi colline e variate coste, con un clima mitissimo anche nei giorni d’inverno, soprattutto quelli soleggiati. Del borgo di antica storia marinaresca (anche travagliata, vedi il sacco del 1550 ad opera dei turchi) si scoprono solo tracce. Ville, alberghi prestigiosi, palme, caffè vetrati sul lungomare, ricordano la stagione dei soggiorni di fine ‘800 e inizio ‘900 e fanno da scenario a una vita intensa.
In questo sabato Rapallo avremo variabilità, con la possibilità di qualche piovasco, e temperature minima/massima intorno 10°/17°C. Domenica la giornata sarà bella e soleggiata e le temperature saliranno, la minima a 11°/12°C e la massima a 18°/19°C.
Il Lungomare Vittorio Veneto, piantato a palme, contorna l’insenatura del golfo cittadino, offendo belle viste. All’estremità est, sopra uno scoglio, si erge il cinquecentesco Castello, sede di mostre, oltre il quale si va al Parco Comunale Casale e alla ottocentesca Villa Tigullio, che ospita il Museo del Pizzo e del Tombolo.
Centro della cittadina è la Piazza delle Nazioni, dove prospettano il Municipio, ricavato da un ospedale quattrocentesco, e Santo Stefano, seicentesca di aspetto ma anteriore al 1000 per origine. A lato della chiesa, ritenuta la prima pieve del borgo, l’Oratorio dei Bianchi (sec.XVII) custodisce statue lignee e crocifissi professionali.
Per una strada che sale per 11 km fra boschi di querce e, più in alto, castagni, si giunge al Santuario della Madonna di Montallegro (raggiungibile anche per funivia), a 612 m. Fondato nel 1557, il Santuario, che domina il Golfo del Tigullio, ha una facciata neogotica (1896) e interno settecentesco. Numerosi gli ex voto marinari.
Nella struttura della vicina Santa Margherita Ligure, stesa in margine a un’altra insenatura del Golfo del Tigullio fra pini, lecci, buganvillee, palme e pitosfori, si legge ancora la fisionomia delle due borgate marinare di Corte, sul Porto, e Pescino, che dalla Parrocchiale prese poi il nome della Santa, martire paleocristiana di Antiochia, ben distinte ancora nel ‘500. La passeggiata lungomare parte da Piazza Vittorio Veneto, continua nella Piazza Martiri della Libertà, ombreggiata da palme, quindi nel Corso Marconi, all’inizio del quale una rampa sale alla seicentesca Chiesa dei Cappuccini. Più in alto, in posizione dominante, la Villa Durazzo Centurione, edificio cinquecentesco a pianta quadra, costruita forse su progetto dell’Alessi.
La collina che circonda Santa Margherita altro non è che il Monte di Portofino, e al famoso borgo giunge la strada che prosegue oltre Corso Marconi, passando per l’idilliaca baia di Paraggi. Ma Portofino è raggiungibile anche in battello, entrando così dal mare nel suo porto naturale. Attorno alla piazzetta affacciata sul porticciolo, un orlo di case liguri alte, strette e colorate, mentre in acqua non mancano mai costose “barche” d’ogni bandiera. Alle spalle i lecci e i pini della collina, dove sorgono anche ville lussuose. Il fascino del luogo, già borgo di pescatori, regge ancora alla grande notorietà, malgrado l’ambiente circostante debba periodicamente difendersi da offensive “cementificatorie”.
Da un angolo della piazza la salita S.Giorgio conduce alla chiesa omonima e al Castello, trasformazione ottocentesca di un precedente edificio, in posizione dominante sulla baia.
Per chi ama camminare un bel sentiero si alza fra ville, oliveti e macchia mediterranea portandosi a mezza costa (offrendo notevoli panorami) per poi ridiscendere a San Fruttuoso, sito incantevole, con la famosa Abbazia benedettina, edificata per volontà dei Doria nel sec.XIII (oggi proprietà del FAI) e, nelle acque della baia, la statua del Cristo degli Abissi. E’poi possibile tornare a Portofino via mare, con il battello di linea, oppure proseguire fino a Camogli a piedi, ma qui il sentiero si fa un po’ più faticoso in quanto deve rimontare fino ai 452 metri del crocevia delle Pietre Strette, non lontano dalla vetta del Monte di Portofino, prima di scendere sul versante ovest, dal quale col bel tempo si hanno magnifiche vedute su Genova e le Alpi Marittime.
Un’alternativa meno faticosa rimane più vicino al mare, passando nei pressi di Punta Chiappa, estremità occidentale del promontorio, ma richiede piede fermo per alcuni tratti un po’ esposti ed è vivamente sconsigliata in caso di terreno bagnato.
Camogli è a sua volta collegata con Portofino da linee di navigazione. Antichissimo e pittoresco il porticciolo, dominato da uno sperone su cui sta la chiesa di Santa Maria Assunta. Gran folla domenica nel borgo, che la seconda domenica di maggio ospita la tradizionale Sagra del Pesce (www.camogliedintorni.it/it/la_sagra_del_pesce.htm), con enormi padelloni per gigantesche fritture.
A proposito di pesce, non ci deve stupire che sul Tigullio ci offrano soprattutto quello di piccola taglia, secondo la tipica tradizione ligure, cucinato fritto o alla griglia. Tipici anche i gianchetti, avannotti di acciuga o sardina. Notissimi anche il pesto alla genovese, la farinata (con la farina di ceci), la focaccia all’olio, la “cima” alla genovese, la torta Pasqualina, i pansotti (ravioli di ricotta ed erbe), il cappon magro.