La grandine che cadrà sporadica, potrebbe dare problemi all’agricoltura nella giornata di martedì, così anche le fortissime raffiche di vento ed il notevole abbassamento della temperatura rispetto ad oggi. Nelle località di pianura del Centro Italia, mercoledì mattina si potranno avere anche brinate.
Le Isole Britanniche ed in queste ore la Francia, sono interessate da una massa d’aria fredda che giunge dal Mar Glaciale Artico. La rotta dell’aria fredda sarà quella tipica della Valle del Rodano, per poi venire in Italia anche dalla Porta del Bora, ma senza alcuna caratteristica di continentalità.
L’aria fredda è di origine artico marittima, è spessa, è dinamica, genera moti convettivi che costruiscono cumulonembi, viaggia a rapida velocità verso sud, e sull’Italia in queste ore è preceduta dallo Scirocco.
Il vento di Scirocco ha innalzato la temperatura delle Isole Maggiori, specie laddove il forte vento proviene dai rilievi e non è refrigerato dal mare ancora freddo. Nella zona di Palermo si sfiorano quasi i +30°C con vento che soffia sino a 80 km/h. Ma anche a Catania il vento spira molto caldo, con +26°C . Il vento soffia a tratti furioso un po’ su tutto il Mezzogiorno e le Isole.
Dalla prossima notte, il freddo che si percepisce in Francia si estenderà alla Sardegna e su buona parte della Penisola, con un brusco calo della temperatura stimabile in oltre i 10°C rispetto ad oggi.
Le ultime elaborazioni dei modelli matematici di previsione, stimano anche la possibilità di precipitazioni a ridosso dei rilievi e sulle regioni centro orientali del Nord Italia.
Insomma, si potrebbe profilare un colpo di coda dell’inverno, con episodiche cadute di neve, nevischio, gragnola sino a quote d’alta collina dell’Appennino, anche laddove la temperatura sarà prossima ai +5°C.
Il fenomeno che avremo domani non avrà alcuna caratteristica d’eccezionalità, anche se sarà repentino: l’arrivo dell’aria fredda si accompagnerà al forte vento che accentuerà la sensazione del raffreddamento.
Negli archivi di climatologia sono riportare numerose notizie d’eventi di freddo nelle recenti primavere, anche di maggiore intensità, che portarono la neve anche in pianura o sulle coste adriatiche, oppure alle basse quote di Sardegna e regioni tirreniche, ai rilievi della Sicilia e del Sud.
I cosiddetti colpi di coda invernali, sono definiti tali perché impongono d’improvviso il tempo dell’inverno, senza mai raggiungere entità di rigidità paragonabili, se non in eventi eccezionali, a quelli dell’inverno.
La mutevolezza del tempo primaverile, e specialmente d’aprile, sono da mettere in conto nell’abbigliamento ed in agricoltura.