Mai come in questo inverno le pause anticicloniche sono durate poco. L’ultima pausa appunto non è durata più di 2-3 giorni ed il Veneto sabato e domenica si è ritrovato sotto una nuova fase di maltempo, l’ennesima dal 27 ottobre.
Nell’ultimo articolo di questa rubrica si accennava ad un ingresso di aria più fredda e possibili nevicate nella giornata di sabato. Proprio sabato l’aria fredda di natura continentale ha fatto il suo ingresso, la natura perturbata della massa d’aria ha creato i presupposti per delle deboli nevicate miste a pioggia ghiacciata con temperature positive.
Nelle prime ore di domenica il maltempo si è inasprito e un nucleo perturbato, più intenso ed efficace di quelli del giorno precedente, ha colpito in primis molte zone del padovano, del Polesine e del veronese meridionale, portando la neve a cadere fino al piano. La temperatura si è abbassata, dai 3-4° diffusi della notte in queste zone la temperatura è scesa fino a toccare lo 0°. Nel momento di maggiore intensità, tra le 8 e le 9:30 , la neve ha pure accumulato anche se solo 1 cm.
Nel corso della mattinata la neve ha avuto lunghe pause alternate a rovesci coreografici, nel frattempo la fase di maltempo ha preso piede anche sul resto della regione. Nel primo pomeriggio l’entrata di aria più mite e instabile in quota ha rinvigorito la fase perturbata, le precipitazioni sono aumentate d’intensità.
Nonostante la neve moderata, le temperature via via più miti non hanno permesso alla pianura di godere di buoni accumuli e nei momenti di maggiore intensità dei fenomeni si è solo potuto notare un velo bianco di copertura.
La pioggia che già in mattinata colpiva le località costiere, al pomeriggio è avanzata prendendo sotto il suo dominio buona parte della pianura. Le ultime zone a cadere sono state quelle del Veneto occidentale per ovvie ragioni di collocazione geografica rispetto all’aria mite in arrivo.
La giornata ha avuto tutto un altro andamento sui Colli Euganei. Su queste zone collinari al centro della Pianura Veneta infatti la neve ha accumulato sin dal primo mattino, merito delle temperature negative: sul Monte Grande a 454 metri di quota la temperatura era di -3.1°. Bastava infatti fare pochi tornanti per trovare gli accumuli di neve. La dama bianca è caduta per tutto il giorno sotto forma di vere e proprie bufere con il vento che soffiava a oltre 40 km/h: gli accumuli sono stati superiori a 10 cm a partire dai 200 m di quota.
Nevicate si sono registrate anche nelle Prealpi e nelle Dolomiti.
Un’altra perturbazione interesserà la regione tra venerdì e sabato.