Repetita Iuvant:
ripetere le cose, si sa, aiuta a comprendere meglio le cose. Ripetervi che questo non è inverno, piuttosto autunno, aiuta probabilmente a capire meglio certe dinamiche. Dinamiche descritte sino alla nausea, tanto da rischiare d’esser noiosi. Ma che possiamo dirvi se non che l’Atlantico, quest anno, è invincibile? Non possiamo inventarci nulla e se a volte – nel corso della stagione – siamo stati accusati di disegnare scenari improponibili, è perché alcuni elementi lasciavano presagire dinamiche invernali degne di nota. Ma così non è stato.
Maltempo, solo maltempo:
quei pochi sprazzi di sole, apparsi diffusamente nelle ultime 24 ore, sono stati accolti con estremo piacere. Il temporaneo rialzo delle temperature, specie al Sud e nelle Isole Maggiori, sta in qualche modo regalando i primi sentori primaverili. Ma purtroppo le notizie che dobbiamo darvi non sono per nulla buone. Il maltempo, che ha segnato pesantemente un’intera stagione, tornerà ad interessarci nei prossimi giorni e ad inizio settimana potrebbe assumere connotati di criticità. La lunghissima serie di perturbazioni atlantiche non s’è ancora interrotta.
Il bivio di metà mese:
in che senso? Beh, ieri proponemmo un’analisi sulle proiezioni del Modello Europeo ECMWF. Evidenziammo la possibilità di rimonta anticiclonica africana a metà febbraio, ipotesi peraltro precedentemente mostrataci anche dal collega americano GFS. Anche quest ultimo, nelle recentissime emissioni, sembra voler riproporre questa dinamica. Definirlo bivio ha un senso, perché l’avvento dell’Alta Pressione potrebbe coincidere coi primi tentativi di cambio circolatorio.
Accenno primaverile:
se dovesse essere confermata la parentesi anticiclonica, perché tale dovrebbe rivelarsi, le temperature potrebbero schizzare verso l’alto – su valori superiori alla norma – apportando i primi consistenti sentori primaverili su gran parte delle nostre regioni. La speranza è che venga smorzata l’entità del rialzo termico, perché data l’enorme quantità di neve presente sulle Alpi – altra ne arriverà nei prossimi giorni – un aumento delle temperature potrebbe rivelarsi devastante.
Primi scambi meridiani o ancora Atlantico?:
Questo il dilemma relativamente all’ultima decade. Dopo la rimonta anticiclonica, potremmo assistere ad un allentamento della corda atlantica conseguentemente all’indebolimento del Vortice Canadese. Una dinamica che se confermata potrebbe liberare l’Anticiclone delle Azzorre, pronto a cogliere la prima occasione utile per spingersi verso Nord. Tra l’altro dobbiamo evidenziare uno spostamento delle masse artiche verso il comparto Euroasiatico, laddove l’inverno continuerà a farsi sentire. Occhio pertanto ai primi, consistenti scambi meridiani che seppur colpi di coda – visto che ormai saremo a fine stagione – potrebbero catapultarci nell’inverno più crudo. Il quesito è: riuscirà il Vortice Canadese, per l’ennesima volta, ad assorbire il colpo?
Primavera fredda?:
non c’è scritto da nessuna parte, intendiamoci, è solo una provocazione. Dato l’andazzo dell’attuale stagione, chi ci dice che tutto il freddo intrappolato oltre il 60° parallelo non sceglierà di sfogarsi nel mese di marzo? Dopotutto non sarebbe la prima volta e l’inverno, anche tra un mese, potrebbe farsi vedere.
Focus: evoluzione sino al 20 febbraio 2014
Maltempo che tornerà in auge nei prossimi giorni, apportando ancora una volta abbondantissime piogge e le solite super nevicate lungo l’arco alpino. Purtroppo si rinnoveranno situazioni di criticità, perché in molte regioni suoli e corsi d’acqua sono già al limite di saturazione. Maltempo che ci terrà compagnia almeno sino a metà della prossima settimana, prima di lasciar strada ad una graduale rimonta anticiclonica sulla cui entità dovremo aggiornarci.
Alta Pressione, di origine Africana, che non sembra destinata ad una lunga permanenza. Tutt’altro. La durata potrebbe rivelarsi di appena qualche giorno, prima di un ritorno in auge delle perturbazioni atlantiche ma con crescenti apporti d’aria fredda.
Evoluzione sino al 25 febbraio 2014
In ultima decade, come detto, sembrano apparire prospettive di maggiore dinamicità atmosferica, che potrebbero sfociare nei primi consistenti scambi di masse d’aria lungo i meridiani. Occhio quindi agli improvvisi colpi di coda, perché stavolta potrebbe mostrarsi cattivi.
In conclusione.
Inverno che, mestamente, si avvia verso la sua naturale conclusione. Per il momento continuerà ad avere connotati autunnali, mentre la primavera potrebbe registrare un ritardo sulla tabella di marcia. Vedremo.