Il 2005 è stato un anno pessimo dal punto di vista meteorologico per tutta la Penisola Iberica e in modo particolare per il Portogallo. L’alta pressione delle Azzorre sembrava non voler abbandonare mai questo lembo sud-occidentale di terra europea, se non per essere sostituita da quella sub-tropicale continentale. La protezione di questa cupola quasi permanente di alta pressione ha impedito per mesi il transito delle depressioni atlantiche, con risultati disastrosi in termini di precipitazioni.
Poi ad ottobre è arrivato Vince, la prima tempesta tropicale conosciuta a toccare il suolo europeo, e dopo Vince hanno cominciato a transitare di nuovo le perturbazioni atlantiche. Tra ottobre e novembre 250 mm di pioggia sono caduti su Lisbona, 230 su Porto, 115 a Siviglia, 120 a Madrid, 170 a Barcellona, 320 a Bilbao, addirittura 400 a San Sebastian e 530 a Santiago de Compostela. Il periodo piovoso è poi proseguito in dicembre, con altri 50 mm caduti a Lisbona, 100 a Porto, 160 a Bilbao, 220 a San Sebastian, 190 a Santiago. Secche in dicembre invece Aragona e Catalogna, con soli 5 mm caduti su Saragozza e 7 su Barcellona, un po’ meglio è andata a Madrid con 25 mm e a Siviglia con 35, ma quest’ultima è tornata ad essere molto piovosa in gennaio con altri 96 mm di precipitazione cumulata. Sempre in gennaio troviamo 50 mm caduti a Lisbona, 60 a Porto, 40 a Madrid, 100 a Barcellona, 110 a San Sebastian, 115 a Bilbao e 60 a Santiago. La neve è caduta copiosa su tutta la Catena Cantabrica.
Ed in febbraio, dopo i primi 15 giorni tendenzialmente secchi, dal giorno 15 la ripresa di vigore del flusso atlantico ha donato nuove piogge, spesso accompagnate da forti temporali anche grandinigeni, a tutto il nord spagnolo, accumulando in pochi giorni altri 115 mm di pioggia a Vigo, 100 alla Coruna, 80 ad Oviedo, 60 a Santander. Apprezzabili anche le piogge in tutto il Portogallo, con altri 50 mm caduti su Porto e 40 su Lisbona.
L’andamento degli ultimi mesi ha quindi ripianato il forte deficit idrico di questa zona d’Europa e della mutata configurazione barica in ambito europeo, ne ha giovato anche il Nord Ovest italiano, seppur parzialmente e tardivamente.
Inverno iberico caratterizzato però non solo dalle piogge, ma anche da eventi significativi. Tra i maggiori ricordiamo le sfiocchettate su Lisbona e Cadice, le copiose nevicate in Catalogna, anche se non ha nevicato a Barcellona città, le basse temperature che hanno colpito soprattutto il nord della Spagna. In gennaio i valori più bassi degli ultimi 13 anni sono stati toccati a Santander, Leon (-10.8°C), Pamplona, Salamanca (-12°C), Albacete (-17°C!). La Penisola Iberica è stata infatti bersaglio di “colate” artiche di notevole intensità, o, in alternanza, di venti freddi orientali.
Febbraio si è presentato a fasi alterne, e dopo le elevate temperature dei giorni scorsi soprattutto sulla costa mediterranea (+22°C a Valencia e Murcia, +21°C a Barcellona), questa mattina il freddo ha ripreso possesso della penisola e 0°C sono stati registrati a Porto e all’aeroporto della Coruna (4°C in città), 2.5°C a Murcia, 1.8°C a Palma de Mallorca e 5°C nella solitamente mitissima Malaga.