Corre a tutta birra il flusso atlantico sul Nord Europa, convogliato da un profondissimo nocciolo di bassa pressione (valori barici di appena 948 hPa) che si è spostato dall’Islanda verso il Mare di Norvegia. La violentissima tempesta di vento, derivante dal notevolissimo gradiente barico fra la suddetta depressione e l’anticiclone sul Centro Europa, ha così sfondato verso la Norvegia, dopo aver ancora interessato la Scozia e il nord dell’Inghilterra, con raffiche di maggiore intensità sulle zone montuose. In Norvegia il vento ha localmente superato i 150 km/h in alcune zone costiere dei fiordi, fra cui la località di Krakenes.
Il raggio periferico del flusso atlantico ha provato ad abbassarsi di latitudine, lambendo appena il nord della Francia, il Belgio, i Paesi Bassi, la Germania di nord-ovest e la Danimarca. Nessuna conseguenza di rilievo quindi sul cuore dell’Europa, dove l’anticiclone permane in grande salute pur avendo perso un po’ di terreno: ricordiamo che la distesa anticiclonica viene rifornita dalla corsa folle delle correnti anticicloniche alle alte latitudini: la vastità dell’ampia struttura stabilizzante deriva dalla fusione, tramite ponte, fra un promontorio di matrice sub-tropicale e la vecchia cellula di alta pressione strutturata, soprattutto nei bassi strati, sull’Europa dell’Est.
Piano piano l’anticiclone sta quindi guadagnando terreno verso sud ed anche il meteo sull’Italia appare in evidente, seppur graduale, definitivo miglioramento. Anche le regioni dell’estremo Sud, quelle più penalizzate dall’instabilità, si apprestano ad uscire finalmente dagli ultimi strascichi della fase perturbata che, nel suo acme, ha purtroppo lasciato la sua pesantissima impronta. Il sole ha prevalso in modo ancora schiacciante sulle regioni del versante tirrenico e sul Nord Italia, con le prime nebbie in accentuazione sulla Val Padana.