Già la giornata di ieri è stata fredda su quasi tutta Italia, con qualche eccezione per le regioni più occidentali (Valle d’Aosta, Liguria, Sardegna e Sicilia), e le temperature sono state mediamente 3,5°C al di sotto della norma corrente, ma anche oltre in montagna e sui versanti orientali.
Ma nella notte è giunto dai Balcani un ulteriore impulso freddo che ha fatto scendere ancor più le temperature e di conseguenza la quota neve lungo la Penisola.
In nottata vi sono state nevicate fino a quote collinari in Romagna, mentre in mattinata la Puglia ha visto un crollo termico con nevicate che si sono spinte fino a circa 300 metri di quota.
Nevicate a quote collinari anche in Umbria, Abruzzo, Molise, Campania e Sardegna. La neve è caduta anche in Sicilia a quote più elevate, sulla Madonie ha raggiunto Piano Battaglia, a 1500 metri d’altezza.
Al Nord splende il sole, ma come evidenziato in altro articolo, nella notte si sono registrate gelate fino in pianura.
I ritorni di freddo e neve in aprile non sono casi unici e nemmeno troppo rari, anche nel nuovo millennio abbiamo avuti i casi del 2001 (leggi l’articolo) e del 2003 (consulta tutti i dati), più indietro fu eclatante l’ondata di freddo del 1991, che proseguì poi anche in maggio.
Anche il periodo pasquale, che talvolta cade in marzo, è non di rado contraddistinto da meteo incerto e piuttosto freddo, ricordiamo ad esempio il caso del 2008.
Nulla di strano quindi se la primavera ci sta offrendo condizioni che per talune zone italiane sono più tipiche dell’inverno, così come non ci sarà nulla di strano se nel prossimo fine settimana molte città italiane, soprattutto al Nord, rivedranno temperature di 20 o più gradi.