La situazione attuale ci mostra lo scontro energico fra due forze contrapposte. Le correnti atlantiche contribuiscono al rinvigorimento di una depressione; per contro si consoliderà una cella di alta pressione africana. Lo scontro titanico provocherà una zona di contrasti fra la Francia e la Spagna foriera di temporali estremamente intensi e pericolosi e una risalita di aria molto calda che provocherà una parentesi “bollente” per gran parte delle nostre regioni.
Analisi breve termine
Su scala europea possiamo notare un’affermazione di alta pressione al suolo sul nord Europa, mentre sull’Europa occidentale mediterranea una vasta depressione sia in quota che al suolo determina spiccate condizioni di tempo perturbato. L’Italia è per ora in un’area con pressione livellata a tutte le quote, ma in costante crescita in quota a causa di una risalita di aria calda e umida da sud. Sarà proprio il richiamo di correnti calde, inizialmente con trasporto di umidità al nord Italia e poi con caratteristiche via via sempre più secche, provenienti dalla Libia e dall’Egitto, a determinare un forte rafforzamento del campo barico sull’Italia. Quello che appare in sostanza è come da trend consolidato degli ultimi anni, una situazione di stallo della circolazione atmosferica europea, con frequenti fratture della corrente a getto, costretta a salire fino alla Groenlandia per poi ridiscendere in picchiata verso le coste settentrionali dell’Africa occidentale fino a rinsaldarsi con la corrente a getto subtropicale. Proprio queste caratteristiche ad uscire dai canoni del classico clima mediterraneo per avere condizioni di notevole differenza climatica in poche centinaia di chilometri.
La terra di demarcazione nel weekend fra le due contrapposizioni sarà quella compresa tra la Francia, la Spagna e il nord Ovest dell’Italia.
Per oggi e domani la situazione appare estremamente instabile su tutte le nostre regioni più occidentali, con particolare attenzione alla Liguria e alle zone alpine e prealpine, che verranno interessate soprattutto nel pomeriggio e nella sera da costanti afflussi di aria umida e mite, foriere di temporali carichi di pioggia. Ma da lunedì UKMO vede l’affermazione della cella di alta pressione africana anche in queste zone. La massa di aria calda proveniente dal sud del Mediterraneo, estremamente secca in quota, consentirà una parentesi di tempo molto caldo e soleggiato su gran parte della penisola, con punte termiche che al sud Italia potrebbero essere notevoli.
Analisi medio termine
Tra lunedì e martedì potrebbe esserci una parentesi “bollente” con temperature che inparte della Penisola dovrebbero superare ampiamente i 30 gradi con punte oltre i 35 gradi sulla Sardegna e sull’estremo sud d’Italia. Solo l’estremo nordovest avrebbe una condizione di tempo con cieli da poco nuvolosi a nuvolosi e spiccata instabilità pomeridiana sui rilievi.
La situazione di “anomalia” termica, se così possiamo chiamarla, data la costanza della sua presenza negli ultimi anni, è determinata dalla presenza in pieno oceano dell’alta delle Azzorre, che consente a masse di aria più fredda di scendere verso il bordo occidentale del continente europeo. La conseguente risposta dinamica alle correnti da nord sul sud-ovest Europa, provoca le risalite di aria calda e secca dal nord Africa che portano alla formazione di alte pressioni sul Mediterraneo centrale.
L’attacco al bel tempo sembra possa essere sferrato mercoledì, quando parte della depressione ad ovest sembra incunearsi sul Mediterraneo portando una massa di aria più fredda verso le coste italiane.
Il peggioramento riguarderà inizialmente la Sardegna e le estreme zone del Nord Ovest, peggioramento che, viste le condizioni termiche preesistenti e la presenza di una corrente a getto in risalita da sud a nord, potrebbe portare a spiccate condizioni di maltempo con temporali localmente molto forti.
Attualmente la condizioni di peggioramento appaiono limitate a queste zone occidentali per la giornata di Mercoledì, ma un break alle condizioni di gran caldo dovrebbe esserci anche per il resto della Penisola, tuttavia non un cambiamento radicale, vista la presenza costante in pieno oceano dell’alta delle Azzorre e la persistenza di un’ampia area di alta pressione fra la penisola scandinava e l’Islanda, situazione che consente ancora alle correnti atlantiche di scendere verso le coste occidentali della Spagna.