Il modello del MET-Office mette in evidenza nell’emissione odierna un progressivo peggioramento delle condizioni atmosferiche a causa dell’avvicinarsi di una saccatura depressionaria da ovest.
Dopo una fase contraddistinta da presenze anticicloniche sul centro Europa, ora una incisiva depressione tenderà a scalzare la situazione anticiclonica. Come vedremo dopo, sarà proprio l’opposizione parziale dell’anticiclone a determinare condizioni del tempo spiccatamente perturbate.
Analisi Breve termine
Su scala europea attualmente una figura di alta pressione non particolarmente robusta rimane presente su gran parte dell’Italia e dell’Europa. Una depressione atlantica invece inizia ad abbordare le coste della penisola iberica determinando un peggioramento atmosferico a partire da ovest.
Nelle prossime ore refoli di aria più fresca ed instabile inizieranno ad affluire da sudovest portando condizioni di spiccata instabilità al nord.
Nei prossimi giorni la depressione in arrivo da ovest troverà inizialmente l’opposizione della cella anticiclonica presente sull’Italia che vedrà per la giornata di domani proprio un parziale rafforzamento dinamico a coprire gran parte della penisola. Già da domani l’ingresso delle correnti di scirocco inizieranno a trasportare aria secca e calda da sud che verranno pian piano sostituite dal fronte perturbato in arrivo da ovest con susseguente ingresso di aria umida ed instabile. Il calo termico e barico in effetti si manifesterà a partire dalla giornata di Sabato dove l’ingresso della saccatura è preceduto appunto da un richiamo caldo da sudest trasportato dalle correnti sciroccali.
Nella giornata di Sabato l’asse perturbato dovrebbe impostarsi fra il centro Europa e il Mediterraneo sudoccidentale. Un rafforzamento di pressione al suolo in area polare nei pressi della Groenlandia consentirà a masse di aria fredda di affluire da nord andando a dare vigore alla situazione depressionaria estesa fra il nordovest europeo e il Mediterraneo.
La situazione solitamente è garante di forte maltempo su alcune aree dell’Italia ma la dinamica estremamente complessa a causa dell’orografia potrebbe portare alcune zone ad avere accumuli rilevanti riguardo alle precipitazioni. Appaiono soprattutto a rischio le giornata di sabato e domenica quando la pressione comincerà a calare e l’aria fredda inizierà pian piano ad entrare da ovest scontrandosi con aria molto più mite preesistente e trasportata a nord dalle correnti di scirocco.
Il Sud in questa fase vivrà una fase termica piuttosto calda con picchi di caldo causato dallo scirocco con valori pienamente estivi.
Sempre secondo UKMO l’ingresso della saccatura provocherà la formazione di minimi di pressione sul Tirreno, sul Mediterraneo occidentale e sul nord Italia a partire dalla giornata di venerdì.
Analisi Medio termine
La situazione verso l’inizio della prossima settimana non promette un miglioramento, è chiaro anzi l’ingresso della massa d’aria fredda in quota con conseguente minimo di pressione in quota dovrebbe interessare il nord e centro Italia, che dovrebbero avere una fase contraddistinta da spiccata instabilità atmosferica, mentre l’estremo sud sarà interessato fino a martedì da correnti provenienti dal nord Africa, piuttosto calde.
L’isolamento previsto di una cella di alta pressione, con centro stimato sulle isole Svalbard, consente ad aria più fresca di entrare dai quadranti settentrionali, inoltre la posizione assunta dall’alta pressione delle Azzorre, relegata in Atlantico a latitudini relativamente basse, non consentono di sperare in un miglioramento deciso, anzi sembra poter aprirsi un nuovo peggioramento del tempo grazie ad una nuova depressione in arrivo dall’Atlantico che Mercoledì viene vista con posizione nei pressi delle isole britanniche. Proprio il confluire di masse di aria differenti, da nord/nordest fredde e da nord ovest fresche ed umide non consentono al momento di ipotizzare un cambio di circolazione improntato alla possibile risalita dall’alta delle Azzorre.
Rimane da considerare che la circolazione atmosferica, in questo mese di Maggio su scala europea, è sempre stata contraddistinta da una scarsa zonalità, con correnti costrette a discendere e salire vertiginosamente e con quindi frequenti fratture della corrente a getto, nastro trasportatore delle correnti atlantiche verso l’Europa.
Segno quindi di una fase poco propensa ad un tempo primaverile classico, ma impostata ad improvvisi cambi di configurazione accompagnati da variazioni termiche in breve tempo.