La proiezione odierna del modello UKMO mette in evidenza la retrogressione di un nucleo di aria molto fredda sia in quota che al suolo che investirà la penisola a partire da venerdì con la sua parte più intensa. Cercherò quindi di descrivere le fasi dell’irruzione partendo però dall’analisi ad ampio raggio su scala europea.
L’impostazione barica odierna su scala europea evidenzia una situazione depressionaria sul nord Atlantico con un doppio minimo di pressione, il primo al suolo in corrispondenza dell’Islanda, il secondo più a nord; contrapposta ad essi sempre a elevate latitudini è presente una figura di alta pressione estesa sui meridiani tra il parallelo 0 e 20E con massimi di pressione al suolo di 1040hPa fra l’Europa centrale e la penisola scandinava. La situazione di blocco consente a masse di aria fredde provenienti dal Mar Artico di scendere verso l’Europa dell’Est.
A 48 ore l’asse dell’alta pressione comincia ad inclinarsi verso nordest e complice una figura di bassa pressione centrata ad est della penisola balcanica, il corridoio di correnti fredde trova la strada aperta per puntare verso il Mediterraneo. Un nucleo gelido caratterizzato da aria molto fredda sia in quota che al suolo comincerà Giovedì ad irrompere sul Mar Adriatico.
A 72 ore il ponte anticiclonico oramai obliquo con pressione massima al suolo sempre di 1040hPa sul nord Europa, ed esteso dall’Oceano Atlantico fino al nord della Russia, consente alle correnti orientali di entrare sulla penisola italiana da est. In questa fase si può notare la massa di aria fredda incunearsi sul bordo meridionale dell’alta pressione estesa alle elevate latitudini e mantenuta vigorosa dalla profonda depressione nordatlantica.
A 96 ore l’alta pressione prende possesso della penisola scandinava e comincia ad estendere i suoi massimi di pressione al suolo su tutta l’Europa ad esclusione delle zone russe del nordest europeo.
Il Mediterraneo è interessato sempre da questa massa fredda in lieve fase di attenuazione.
A 120 ore delle circolazioni depressionarie si formano sul Mediterraneo a causa dell’ingresso delle correnti orientali e appare una depressione al suolo localizzata all’incirca tra le isole Baleari e il nord Africa, mentre il Mediterraneo centrale è interessato da una lieve componente ciclonica in quota.
Effetti irruzione fredda sull’Italia
Il nucleo freddo comincia ad entrare da oriente venerdì mattina interessando il Centro-Sud Italia con una temperatura di -30°C alla quota gpt di 500hPa (5300 metri), in un contesto vigorosamente depressionario. La situazione a 850hPa vede l’ingresso di tese correnti orientali accompagnate dall’isoterma -8°C ad entrare sul centro Italia. Sabato mattina la depressione in quota entra nel Mar Adriatico meridionale. Al suolo appare una pressione livellata fra i 1030hPa del Nordest e i 1020hPa del Sud-Est Italia. Entra l’isoterma -10°C su tutte le coste adriatiche e il freddo pian piano si impossessa di tutta la Penisola.
Domenica il freddo che ha preso possesso del Mediterraneo comincia a fa nascere depressioni sul Mediterraneo, con lieve circolazione depressionaria in quota su tutta la penisola e con dei minimi di pressione al suolo nei pressi delle isole Baleari. Le formazioni depressionarie cominceranno a convogliare aria più mite ed umida dai quadranti sud-occidentali, infatti già lunedì al Sud e sulla Sicilia la situazione termica sarà destinata al rialzo. Nel frattempo la rotazione delle correnti sposterà più a nord l’asse d’ingresso delle correnti orientali finendo per spostare gran parte della massa gelida verso il Nord. Questa fase delinea quindi un raffreddamento più intenso in un secondo tempo delle aree del Nord Italia dopo il cruento raffreddamento del Centro Italia.
Nel contesto generale la pressione al suolo appare sempre su valori elevati ed in rafforzamento dalla giornata di Domenica con pressione molto elevata al Nord Italia stimata all’incirca sui 1038hPa. Proprio questo aspetto determinerà una fenomenologia sul territorio sparsa e non intensa con interessamento delle coste adriatiche e successivamente della Sardegna e della Liguria. Da domenica la depressione in formazione sul Mediterraneo dovrebbe portare un fronte più intenso accompagnato da aria più mite ma da marcata fenomenologia su gran parte del Sud Italia.
Vista la situazione particolarmente fredda non sono da escludere episodi nevosi anche in pianura lungo le coste adriatiche del Centro e a quote medio basse sulla Liguria e sulla Sardegna, mentre in un secondo tempo a partire da lunedì la quota neve al Sud dovrebbe risalire oltre i 1000m.
Nel nord salvo qualche possibile episodio sparso di scarsa entità durante l’ingresso della massa gelida da est, la situazione appare sempre caratterizzata da mancanza di precipitazioni.