PERTURBAZIONI LAMBISCONO LE ALPI – Il flusso atlantico, legato ad una depressione con perno principale al largo dell’Irlanda, non ha nessuna difficoltà a penetrare sul comparto occidentale europeo, mentre poi è costretto a salire di latitudine per aggirare il baluardo anticiclonico di matrice sub-tropicale che si estende fin su parte dell’Europa Centro-Orientale. Il limite entro il quale giungono le infiltrazioni d’aria umida atlantica sfiora le Alpi, prima di dirigersi verso la Repubblica Ceca, la Polonia, la Bielorussia ed il nord dell’Ucraina. In tutte queste zone hanno gioco facile i temporali, che esplodono con facilità per via della presenza di queste masse d’aria caldo-umida nei bassi strati che si scontrano con le infiltrazioni d’aria più fresca in quota.
ITALIA PROTETTA DALL’ALTA AFRICANA – Le propaggini più meridionali del flusso instabile atlantico hanno lambito le regioni settentrionali, con addensamenti di tipo stratiforme in parte della Val Padana, mentre la nuvolosità è risultata ben più compatta sui settori alpini e prealpini, dove si sono avute precipitazioni anche a carattere temporalesco. Sul resto d’Italia ha invece predominato il solleone, per effetto dell’anticiclone africano che sta esprimendo le massime potenzialità in termini d’aria calda pompata dalle latitudini sahariana. Il promontorio anticiclonico riesce ad estendersi più ad est, assicurando un contesto meteo di massima stabilità anche su buona parte dei Balcani e sull’Egeo.