La crisi economica, come è noto, è il maggiore fattore che ha spinto molti italiani a rinunciare alle tradizionali vacanze invernali in montagna. Se a questo aggiungiamo le condizioni meteo sfavorevoli con poca neve e periodi di caldo eccessivo, emerge un quadro davvero deleterio del turismo in montagna durante questa stagione invernale 2011/2012. Un primo bilancio è stato tracciato dalla Confederazione italiana esercenti commercianti e dal Cidec Turismo: risultati tutt’altro che rosei visto che i fatturati sono fortemente calati un po’ ovunque, dalle Alpi agli Appennini.
Come già anticipato a pesare è stata la mancanza di neve, che si è verificata proprio nei momenti più importanti, ovvero durante il Ponte dell’Immacolata e nel periodo fra Natale e l’Epifania, quando sono state davvero numerose le stanze d’albergo disdette e pochi gli skipass venduti. La neve poi è arrivata abbondante a febbraio, soprattutto lungo la dorsale appenninica, ma ormai il danno maggiore era fatto. Andrebbe anche sottolineato che l’assenza di neve naturale non ha però costretto a tenere gli impianti chiusi: in quasi tutte le maggiori località sciistiche più attrezzate si è sempre potuto sciare grazie all’innevamento artificiale capace di sostituire praticamente in toto le precipitazioni naturali.
Evidentemente non è la stessa cosa e, quando si parla di inverno secco (come è stato), i turisti in montagna mancano. La stagione è andata male tanto da poter essere considerata la peggiore degli ultimi 10 anni, secondo una prima stima del Direttore di Cidac Turismo. Il futuro preoccupa per un comparto evidentemente in difficoltà che non ha bisogno solo di supporto finanziario, ma anche soprattutto di ripensare e diversificare l’offerta cercando nuove forme d’attrazione e d’intrattenimento, considerando che non si possono escludere a priori altre annate con forte penuria di neve naturale come la stagione che si avvia a finire. Una politica promozionale più efficace potrà conseguire ottimi risultati anche in presenza di scarsa materia prima, ovvero la neve.