Il Giappone si è fermato in memoria della terribile sciagura che appena 4 anni fa ferì a morte il nord/est del paese, con il terremoto ed il conseguente tsunami. Erano le ore 14:46 dell’11 marzo 2011 quando si scatenò epocale scossa pari ad una magnitudo di 8,9 gradi Richter: fu il terremoto più violento in Giappone da quando esistono le rilevazioni sismiche e il quinto più forte in assoluto dell’ultimo secolo. Oltre 200 mila persone sono ancora sfollate ed ospitate in alloggi temporanei senza poter far rientro nelle loro abitazioni, in quanto distrutte e non ancora ricostruite, oppure rese inagibili dalla radioattività. Si tratta quindi di una tragedia nella tragedia, tanto che migliaia di persone rischiano di dover vivere nei prefabbricati ancora per diversi anni, dato che la ricostruzione procede molto a rilento.
In tutto furono circa 18 mila le vittime connesse al sisma ed al conseguente devastante tsunami, che diede tra l’altro origine al dramma di Fukushima, l’emergenza radioattiva della centrale nucleare ancora oggi non risolta. Grazie alle costruzioni antisismiche obbligatorie in tutto il Giappone, la gran parte delle vittime e dei danni va ricondotta agli effetti catastrofici dello tsunami. Le immagini del video sottostante, che vale la pena di essere visionato per intero, fanno ben intuire come la gran parte della popolazione colpita non abbia potuto avere minimamente modo di trovare scampo di fronte ad onde anomale di questa portata, che hanno raggiunto anche oltre i 10 metri d’altezza, e soprattutto con una portata d’acqua impressionante che si è inoltrata sulla terraferma ad una velocità folle di oltre 700 km/h.