Il potente uragano Javier è sulle acque del Pacifico a sudovest del Messico. Nel tardo pomeriggio di martedì 14 l’occhio del ciclone si trovava 280 miglia a sudovest di Manzanillo, Messico. La tempesta era ulteriormente rinforzata, accompagnata com’era da venti sostenuti arrivati a 145 mph. La tempesta si muoveva verso nordovest a 5 mph e le previsioni indicavano un ulteriore movimento verso nordovest, sempre in mare aperto, nei due giorni seguenti.
Alle 18 UTC del 15 settembre, Javier, sempre uragano di categoria 4, era centrato a 18,4°N 109,0°W e si muoveva ancora verso nordovest (320°) alla velocità di 6 nodi. La pressione centrale era di 948 hpa, i venti sostenuti di 115 nodi, con raffiche di 140. La previsione per le 18 UTC di oggi indicava uno spostamento del centro a 20,6°N 110,3°W, con venti a 100 nodi e raffiche a 120, quindi con leggero indebolimento della tempesta.
Per questa tempesta fino a ieri non si era parlato di possibili effetti su terre emerse. Tuttavia, ieri il governo messicano ha emesso un avviso di attenzione per la porzione meridionale della penisola della Baja California, da Bahia Magdalena fino a La Paz. Si tratta però non di un “hurricane watch” ma di un “tropical storm watch”, che avverte quindi della possibilità, nell’area interessata, di condizioni di tempesta tropicale, nelle 36 ore successive all’emissione.
Più a ovest, sempre nelle acque del Nord Pacifico, Isis ha continuato a muoversi verso occidente. Nel tardo pomeriggio di martedì, ora EDT, questa tempesta tropicale era lontana da ogni terra emersa. Il centro si trovava 1400 miglia a ovest-sudovest di Cabo San Lucas, Messico. La tempesta era accompagnata da venti intorno alle 50 mph e si muoveva verso ovest-nordovest a 6 mph. La previsione indicava modesti cambiamenti nella forza della tempesta, sempre senza alcun interessamento di terre emerse.