E sì, cari i miei lettori, quelle trombe d’aria che avete visto con i Vostri occhi ieri sera in varie zone del Nord Italia Ve le siete sognate: quelli che scrivono le medie sono in vacanza, non hanno visto con i loro occhi cosa è avvenuto e forse mai lo sapranno. Pertanto Voi avete le “visioni”: tre, quattro trombe d’aria in un pomeriggio? Avete troppa immaginazione, non siamo nelle grandi pianure americane, da noi queste cose non avvengono.
Quanto ho detto forse non è peggio di quelle stazioni meteorologiche gestite da questo o quell’Ente che funzionano a singhiozzo i cui dati vengono utilizzate per fare le medie climatiche, con il 50/60/70% delle rilevazioni, forse con 100/200 mm di precipitazioni perse per strada.
Poi c’è chi diffonde su Internet i dati delle proprie centraline di rilevamento e li confronta con le medie statistiche derivanti da stazioni meteo che climatologicamente ben poco hanno in comune con le nuove. Così che talune stazioni avranno dati sembra fuori norma altre saranno improvvisamente più calde o più fredde della media.
Ma c’è di peggio: l’incuria più assurda di alcune stazioni meteo altera i dati di osservazione e li diffonde a mezzo Mondo. Così il clima di certe zone appare in preoccupante cambiamento solo perché polvere o altro, impedivano una corretto ricambio d’aria della capannina.
E’ deplorevole scoprire che in questa o quella regione italiana esiste un radar meteorologico, ma che non è mai entrato in funzione per motivi ignoti.
E’ offensivo per il contribuente (!!!) leggere, rileggere che l’Italia sarà in linea con altri Paesi europei non appena, non si sa quando, ci sarà la copertura radar. Pensate che l’Europa occidentale è coperta al 100%, noi siamo il fanalino di coda.
Taluni radar funzionano egregiamente quando c’è il sole, la nebbia, il vento forte, ma se scoppia il temporale, magari con grandine si bloccano, il tutto senza un avviso che indichi che si sta lavorando per ripristinare il servizio.
Siamo tutti al corrente che mancano i fondi economici per far funzionare perfettamente alcune strutture, che alcuni dipendenti non ricevono con regolarità lo stipendio.
La disinformazione è diffusa, dai mass media di massa, a quelli di nicchia, ai libri: qualche tempo fa ho comprato un libro che parla di eventi estremi e sono rimasto impietrito davanti all’affermazione che ci dice che il gelo del febbraio 1956 iniziò nella seconda decade del mese. Credo che sia solo un errore non voluto, perlomeno spero.
Cari lettori, questa è l’informazione che volete, è Vostra: 100 pagine 10/15/20 Euro e poi taluni si lamentano che il MeteoGiornale su alcune sezioni è disponibile dietro un irrisorio abbonamento, imparagonabile al costo di un libro.
Internet, ma Internet non costa nulla, così ci dicono. Altra disinformazione, ed allora cari miei, Vi meritate le baggianate che vi propinano. Forse anche a noi converrà scrivere libri, magari ne farò anche io sui miei sogni di eventi estremi, tanto la fantasia è il mio peggior difetto.