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Trentino-Alto Adige: la neve in Val di Pejo del 23 gennaio 2007

di Giovanni Staiano
23 Gen 2007 - 20:24
in Senza categoria
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Immagini di Pejo Fonti alle 12.30 e di Celledizzo alle 16 di martedì 22 gennaio, giorno di grande neve in Val di Pejo. Foto di Giovanni Staiano.
trentino alto adige la neve in val di pejo del 23 gennaio 2007 7996 1 2 - Trentino-Alto Adige: la neve in Val di Pejo del 23 gennaio 2007
Non nevicava “seriamente” dal 9 dicembre in Val di Pejo. A metà gennaio gli operatori turistici e i commercianti locali vedevano con preoccupazione la scomparsa ormai quasi totale della neve naturale (presente, e in modo discontinuo, ormai solo oltre i 2000 metri, anche di più sui versanti esposti a mezzogiorno) e l’inesorabile assottigliarsi e deteriorarsi della neve “sparata” dai cannoni nelle rare notti fredde. Venerdì 19 gennaio il foehn ha completato l’opera. L’effetto del vento caldo è stato devastante, con la temperatura che a Cogolo era a +14°C nel primo mattino, valore elevato per questa località persino in piena estate.

Il foehn ha definitivamente vanificato gli sforzi degli addetti alla pista del campo scuola Biancaneve di Cogolo, nonché quelli di chi aveva lavorato per mantenere in esercizio le piste di fondo di Cogolo e di Vermiglio, in alta Val di Sole.

Io sono arrivato a Cogolo alle 13 di sabato 20, un primo pomeriggio di gran sole e di caldo, con 10°C, senza vento. Fra la temperatura e la mancanza della cornice consueta invernale, la sensazione era da aprile inoltrato. Anche se nella notte tra sabato e domenica c’è stata una lieve gelata (-1,4°C), favorita dal cielo sereno e dall’inversione termica, la giornata festiva di domenica 21 è proseguita sulla stessa falsariga, con sciabilità delle piste di Pejo accettabile solo al mattino, mentre nel pomeriggio buche e pozzanghere erano presenti in quantità.

Lunedì 22 è stata la giornata dell’attesa. Cielo coperto fin dal mattino, con temperatura piuttosto alta, che dai +1,5°C delle 8 è salita anche a +4,7°C a metà mattina, in occasione di un parziale diradamento delle nubi. Mentre sulle piste di Marilleva, dove ero a sciare, alle 12.30 ha iniziato a nevicare debolmente, a Cogolo la situazione di attesa si è protratta a lungo. Un po’ di pioviggine nel primo pomeriggio, poi ancora nuvoloso senza precipitazioni, con poco più di 2°C al calar delle tenebre. Intorno alle 18.30 eccola arrivare … la pioggia. E pioggia era fino alle 20, quando con il termometro a +1,8°C la precipitazione diventava mista. Dalle 21.30, invece, ecco la neve, debole, bagnata, ma inequivocabilmente neve, con il termometro stabilizzatosi su +1,4°C.

Alle 23 la neve iniziava, con molta difficoltà, ad attecchire. Come sarebbe stata la mattina dopo? Le speranze erano tante, anche se lo zero termico non pareva destinato a scendere molto.

Alle 7.30 di martedì 22 a Cogolo (che si trova a 1160 metrri) c’erano circa 8 cm e nevicava debolmente, con il termometro a +0,6°C. 2 ore più tardi eravamo a Pejo Fonti, alla partenza dell’ovovia. Qui, a quota 1380, i centimetri erano già quasi una ventina e il termometro era sullo 0°C. L’ovovia porta ai 2000 metri dello Scoiattolo, da dove una seggiovia monoposto sale fino agli oltre 2300 metri del Doss dei Gembri. Su queste piste oggi lo scrivente ha sciato per la prima volta in vita sua in neve fresca, con la magica sensazione dei rumori attutiti dalla coltre nevosa e degli alberi grondanti neve che ogni tanto la scaricavano frusciante. La temperatura non era bassa: -2°C allo Scoiattolo.

Neve debole, senza un filo di vento, per tutta la mattina, con una pausa intorno alle 11, fase in cui Cogolo ha toccato +1,9°C di massima. Alle 12.15 la nevicata si è infittita e la discesa a valle per il rientro della pausa pranzo è stato difficile per la scarsissima visibilità. Lo skibus è sceso lentamente da Pejo Fonti (30 cm) a Cogolo sotto una autentica bufera, che ha concesso una pausa intorno alle 14, orario in cui a Cogolo siamo tornati a +1,0°C.

Alle 15 eravamo in attesa dello skibus per tornare brevemente sulle piste, visto che la nevicata permaneva debole, ma proprio mentre eravmo in attesa, annunciata da un “nero” proveniente da sud, la nevicata è ripresa intensissima, spettacolare. Abbiamo rinunciato ad andare a sciare, preferendo una lunga passeggiata sotto la neve, che dapprima ci ha portato da Cogolo alla vicina frazioncina di Celledizzo, sita alla stessa quota. Qui, alle 16, ormai c’erano quasi 20 cm e la nevicata era sempre fitta.

Invece di tornare subito a Cogolo abbiamo imboccato lo stradello per le Malghe Borche che sale lentamente a mezzacosta. Qui lo spettacolo della nevicata era superbo. La neve non ancora calpestata da alcuno, il cielo assolutamente chiuso, i fiocchi che cadevano fitti (anche se non molto grossi), il silenzio irreale. Attimi di pura magia.

Arrivati all’altezza dell’estremita superiore del campo scuola Biancaneve, a quota 1280 circa, era ormai quasi l’imbrunire, continuava a nevicare, con 25 cm al suolo, e la temperatura era +0,2°C. Scendevamo di nuovo a Cogolo, attraversando le vie semideserte del paese, con le rare figure umane per lo più intente a spalare la neve o a liberare i vialetti con le turbine, mentre quelle più piccole si dedicavano ad attività ovviamente più ludiche, costruendo pupazzi di neve o facendo a pallate.

La temperatura però sempre positiva (a Cogolo ancora +0,6°C) portava come conseguenza, dopo varie ore di esposizione alla bufera, alla bagnatura delle giacche a vento e dei piedi, anche perché colpevolmente avevamo dimenticato le ghette in albergo e camminando nella neve alta e fresca essa era in parte inevitabilmente passata “sopra” gli scarponi, per cui alle 17.30 abbiamo preferito, malgrado nevicasse ancora, rientrare in Hotel, verificando un accumulo al suolo di 25 cm.

Mentre scrivo, dopo una doccia ristoratrice, sono le 18.15, nevica ancora in modo moderato, con il termometro a +0,8°C e l’igrometro a saturazione. Dovrebbe iniziare ad entrare ormai aria più fredda, speriamo perché la situazione è al limite e lo scenario che si è creato dopo tanto attendere non merita di essere sciupato da una pioggia guastafeste.

Vengo in settimana a Pejo dal 2000 e non avevo mai avuto l’occasione di imbattermi in una nevicata, tale non potendo considerare un paio di nevischiate con accumulo inferiore al mezzo centimetro. Proprio nell’anno in cui la mia settimana bianca è partita nel peggiore dei modi, invece, ho assistito a una nevicata notevole, con ancora da soddisfare, e lo farò domani, la curiosità di quanto abbia accumulato a quota più elevata. Non credo di peccare di ottimismo affermando che a 2000 metri i 50 cm dovrebbero esserci tutti.

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